Scintille nel centrodestra della Marca: la lotta è per soli quattro posti

Martedì 26 Luglio 2022 di Paolo Calia
Il K3 sede della Lega a Villorba
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TREVISO Lo scontro all’interno del centrodestra è concentrato sui collegi uninominali. Che sono tre per la Camera e uniscono altrettante province (Treviso, Belluno e Venezia) e uno per il Senato. In tutto quattro posti che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia devono suddividersi tenendo conto dei rispettivi equilibri provinciali. Non semplice. E i duelli tra segreterie sono già iniziati. Nella però Marca sono un po’ tutti in attesa di capire cosa decideranno a Roma, Milano e Venezia, dove nelle prossime ore verranno fissati accordi e strategie elettorali, oltre alle liste che saranno compilate tenendo conto delle indicazioni del territorio. Intanto si viaggia per sentito dire, su informazioni carpite qua e là. Un primo chiarimento, in casa Lega, è arrivato ieri sera al K3 dove i parlamentari uscenti hanno spiegato ai segretari di sezione cosa è accaduto negli ultimi giorni a Roma. Si rivolti a una platea attenta, che ha fatto domande, ha chiesto conto sul perché sia stato mandato a casa un presidente del Consiglio come Mario Draghi, che cosa che in molti non hanno condiviso. E, soprattutto, hanno chiesto di poter contare sulla scelta dei candidati. 
LE SCELTE
La linea scelta dalla Lega è però quella di puntare su parlamentari uscenti, praticamente tutti al primo mandato. Con la riduzione dei posti in Parlamento non potranno però essere tutti ricandidati. A oggi i nomi con qualche possibilità in più degli altri di tornare in lista sono Dimitri Coin, Ingrid Bisa e Sonia Fregolent. In sospeso Giuseppe Paolin, Angela Colmellere e il senatore Gianpaolo Vallardi. Tra i non parlamentari restano vive le possibilità per Riccardo Barbisan. Il Carroccio punta ad avere almeno due collegi uninominali per la Camera. Ma la distribuzione dei candidati è complicata. In quello compreso tra Belluno e la parte nord di Treviso (coneglianese e vittoriese) è probabile che il candidato di centrodestra sia un bellunese. Dei due collegi rimanenti (Castelfranco-Montebelluna e Treviso-opitergino) uno andrà a Fratelli d’Italia e l’altro alla Lega. Ma di mezzo c’è anche Forza Italia. Per il Senato, dove il collegio uninominale è uno solo, la bagarre è ancora più accesa. Forza Italia, nel 2018, ha ottenuto il collegio uninominale candidando Raffaele Baratto, poi passato in Coraggio Italia di Luigi Brugnaro. Non sarà più così. Nella Marca ora attendono indicazioni chiare.
LA ROSA
In Fratelli d’Italia, intanto, si sfoglia la rosa dei possibili candidati. Il segretario regionale Luca De Carlo ha ribadito che le liste verranno selezionate a livello regionale e nazionale «ma prima attendo le indicazioni dei territori». Da Treviso dovrebbe partire una lista con quattro nomi dati per sicuri, quello del segretario provinciale Giuseppe Montuori, del vicesindaco di Montebelluna Claudio Borgia, dell’avvocato Fabio Crea e di Marina Marchetto Aliprandi. Da qui verrà scelto l’eventuale candidato per il collegio uninominale e quelli per il proporzionale che, per tutti, sarà una lista di quattro nomi composta da due uomini e due donne. In Forza Italia resta ancora da districare il nodo attorno al nome del sindaco di Conegliano Fabio Chies. All’indomani dello scioglimento delle Camera ha provveduto subito a stoppare le voci su una sua candidatura: «Ho troppo lavoro da fare a Conegliano, resto qui». Una precisazione che però non è servita a molto visto che il suo nome continua a girare insistentemente assieme a quello del sindaco di Cessalto Emanuele Crosato. Infine il Pd: tutte le segreterie provinciali stanno attendendo le indicazioni dalla segreteria nazionale. L’invito del segretario Enrico Letta ai sindaci perché si candidino ha fatto però aumentare le possibilità di Alberto Cappelletto, sindaco di San Biagio di Callalta che sta iniziando l’ultimo anno di mandato.
 

Ultimo aggiornamento: 07:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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