Electrolux attiva gruppo WhatsApp, lavoratori in rivolta: vuole controllarci

Venerdì 12 Aprile 2019 di Angela Pederiva
Electrolux attiva gruppo WhatsApp, lavoratori in rivolta: vuole controllarci
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SUSEGANA  -  Allo stabilimento Electrolux di Susegana scoppia il caso WhatsApp. L'azienda ha deciso di attivare una chat, a cui i lavoratori possono liberamente iscriversi, per comunicare in tempo reale le «informazioni organizzative» finora divulgate tramite sistemi più tradizionali come ad esempio le bacheche. «No grazie», è però la secca risposta che arriva sempre via social (ma in questo caso Facebook)da Skatenati, il gruppo che fa riferimento alla rappresentanza sindacale interna: il timore degli addetti è che il gigante del freddo voglia in qualche modo controllarli.
L'INIZIATIVA Intitolata WhatsApp per i dipendenti, l'iniziativa è spiegata in un modulo di raccolta dati e consenso informato allegato all'ultima busta paga, che operai e impiegati possono compilare e firmare. La multinazionale con base svedese spiega che i dati personali «saranno trattati esclusivamente allo scopo di inviare informazioni organizzative (es.: comunicazioni urgenti, avvisi agli albi, variazioni di orario, iniziative interne e altro) e iniziative che riguardano il sito di Susegana» e assicura che «saranno trattati in forma informatica con modalità broadcast e comunque attraverso sistemi idonei a garantirne la sicurezza e la riservatezza e non saranno diffusi o comunicati ad altri soggetti». L'impresa precisa che l'iscrizione e la permanenza sono volontarie, tanto che ciascun lavoratore ha «facoltà in ogni momento di abbandonare il gruppo eliminando lo stesso numero dalla propria rubrica».

LA PROTESTA Ma i vertici di Skatenati non ci stanno: «È nostra opinione che sia un errore aderire in quanto lo strumento può produrre delle conseguenze, al di là delle buone intenzioni dei promotori, nel rapporto di lavoro». Tre i punti contestati. Il primo: «Colui che aderisce avrà attestato la certezza dell'informazione ricevuta, cioè il lavoratore non potrà dire di non averla letta o saputa, anche se assente». il secondo: «Come per ogni social, chi spedisce può vedere traccia dell'orario di lettura del messaggio e quindi della tracciabilità di quando si usa e si controlla il cellulare». Il terzo: «Si consegnano nuovi dati e comportamenti personali all'impresa». Critiche espressamente condivise dal sindacato Cub Veneto: «No alle chat di lavoro, sono deleterie dal punto di vista disciplinare e lasciano spazio ad una sorta di reperibilità h 24. Dite di no, non aderite !». Aggiunge Augustin Breda, storico leader della Fiom Cgil: «Con il cellulare, smartphone, tablet che portiamo con noi e usiamo, offriamo tracce di dove siano, cosa facciamo e spesso di cosa pensiamo; dati che opportunamente elaborati e riaggregati dicono molto di chi siamo, individualmente e collettivamente. E questo nuovo sapere degli altri, che dà un potere enorme a chi lo ha e lo gestisce». Nella fabbrica nota per i tazebao scritti a pennarello, ad esempio per proclamare gli scioperi, soprattutto le tute blu sono già sul piede di guerra, a giudicare dai commenti postati. Marco: «Non aderisco». Paola: «Non esiste». Sabrina: «Aderire è la fine della libertà». Lanfranco suggerisce che basta «disabilitare la notifica di lettura nelle impostazioni». Ma Sergio non cede: «Resistere».

 
Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 14:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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