"Due piani di troppo". Il Tar boccia l'ex cinema Edison

Martedì 15 Dicembre 2020 di Paolo Calia
L'ex cinema Edison

TREVISO - L’ex cinema Edison ristrutturato, e praticamente ultimato, è troppo alto. Ben due piani in più. Lo dice la sentenza del Tar che accoglie il ricorso presentato un anno fa dall’Immobiliare Europa 2000 S.p.A., società della famiglia Archiutti contro la Giovannetti Immobiliare srl, proprietaria dell’immobile di vicolo XX Settembre, e la La.Ma srl, immobiliare del gruppo Cecchin-costruzioni edili con sede a Castelfranco. I 18 metri raggiunti dall’edificio, che un tempo ospitava uno dei cinema più noti della città e adesso sta per essere trasformato in una serie di appartamenti di lusso incastonati nel cuore del centro storico, a detta del Tar sono eccessivi.  

L’immobiliare di casa Archiutti è proprietaria del complesso di Ca’ dei Ricchi che si trova proprio di fronte, uno dei gioiellini della Treviso storica. E da più di un anno contesta il piano di recupero “Edison”, approvato in Comune dal 2011, che consente di elevare l’edificio dagli attuali 12 metri a 18: in pratica due piani in più. Una sorta di “muro” accusato di rovinare la visuale e intaccare così il valore storico di Ca’ dei Ricchi e della zona circostante. E così il 15 luglio 2019 l’immobiliare si è rivolta al Comune chiedendo che, in regime di autotutela, annullasse la Scia, il documento con cui si annunciava l’inizio del lavori all’ex Edison. Ma Ca’ Sugana ha risposto che non lo avrebbe fatto perché non ne ravvedeva la necessità. Quindi il 3 ottobre dello stesso anno Europa 2000 ha impugnato davanti al giudice il provvedimento che autorizza l’intervento e, in aggiunta, anche la delibera del consiglio comunale del 2011 che ha dato l’ok al piano di recupero Edison, oltre che il via libera alle deroga sulle altezze.

Il Tar ha accolto tutte le parti del ricorso, soprattutto quella riguardante le altezze.

I giudici, con una lunga analisi, hanno affermato che la protesta è fondata perché, per alzare l’ex cinema, si è preso come punto di riferimento un immobile troppo distante, mentre tutto doveva essere rapporto con Ca’ dei Ricchi. La legge infatti consente di calcolare la nuova altezza tenendo come metro di paragone l’edificio più alto nelle vicinanze. Ma l’edificio deve essere confinante, non basta che sia nelle immediate vicinanze o nello stesso contesto urbano. Un dettaglio che da anni accende infuocate dispute nei tribunali. Per arrivare a 18 metri l’ex Edison è stato parametrato a edifici presenti in una zona troppa ampia, invece avrebbe dovuto rapportarsi con Ca’ dei Ricchi, che arriva a soli 12 metri di altezza. «Dalla documentazione planimetrica e fotografica in atti emerge - recita la sentenza del giudice amministrativo - chiaramente che l’ex cinema Edison si trova in una relazione di prossimità diretta con il Palazzo de’ Ricchi che di fronte ad esso è innalzato. Entrambi gli edifici, infatti, prospettano sulla medesima piazza e, pertanto, il mantenimento degli allineamenti in altezza risponde alla ratio sottesa alla disciplina di cui all’articolo 8 D.M. 1444/68 di fornire omogeneità al contesto». Il Tar inoltre «Non rileva che l’altezza di 18 metri sia prevista dal Piano degli interventi e, prima ancora, nel Piano di recupero che ha interessato l’area».


LE CONSEGUENZE
L’immobiliare Archiutti aveva chiesto la demolizione dei due piani in più e 1,5 milioni di euro di danni. Il Tar, nella conclusione, si limita a fissare che le parti (i proprietari dell’ex Edison e il Comune) dovranno pagare le spese di soccombenza. Inoltre annulla il rifiuto all’autotutela mettendo, quindi, Ca’ Sugana nella difficile posizione di dover tornare sul caso e pronunciarsi un’altra volta. Intanto i lavori di restauro dell’ex cinema stanno per concludersi.
 

Ultimo aggiornamento: 08:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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