Appiani, la cittadella di Treviso si svuota dei servizi. I negozi: «Perderemo molti clienti»

Sabato 13 Agosto 2022 di Alfredo Baggio
Alcuni dei negozianti dell'Appiani che commentano la decisione dei servizi di andarsene

TREVISO - «Se Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate se ne vanno per noi sarà un problema. Così perdiamo una grossa fetta di clientela». Si dice molto preoccupata Barbara Pordon, titolare del bar Appiani Time in piazza delle Istituzioni, che non nasconde i timori suoi e di altri colleghi della zona in vista del trasferimento di diversi uffici strategici dalla Cittadella dell'Appiani all'ex caserma Salsa, il cui progetto di rigenerazione, presentato da Ca' Sugana due giorni fa, potrebbe mettere a rischio diverse attività, bar in primis, che si sostengono grazie al pubblico degli uffici pubblici trasferiti oltre dieci anni fa dal centro storico.


IL PROGETTO
Quello tra Santa Maria del Rovere, nei progetti, si preannuncia come un progetto ambizioso.

Finanziato con i fondi del Pnrr, sarà un parco urbano da 26mila metri quadri dove troveranno spazio servizi, zone dedicate all'arte e alla cultura, persino un piccolo corso d'acqua che unirà le ciclabili a cavallo di Santa Maria del Rovere, Selvana e il parco dello Storga. I lavori inizieranno il prossimo anno, ma l'incognita resta: chi andrà a sostituire gli uffici che verranno trasferiti? «I tempi saranno sicuramente ancora lunghi - scandisce Pordon -: è da una vita che si parla di questo trasferimento. Il problema è che non so se quegli uffici saranno riempiti da altro personale. Sinceramente penso di no. Basta vedere il palazzo destinato alla Camera di commercio, rimasto vuoto da quando siamo qui».


VUOTI DA RIEMPIRE
Ma c'è anche chi vuole essere ottimista. Luca Cappeller e Marzia Marchi, titolari dell'Happy Days Cafè, sono infatti convinti che, quando arriverà il momento, ci sarà un ricambio rapido della clientela. «La gente c'è sempre. Certo se dovessero andarsene ci dispiacerebbe. Però già a settembre arriveranno altre persone all'agenzia dell'entrate. Circa una settantina di nuovi dipendenti. Se rimanessero sarebbe meglio, ma noi siamo ottimisti». Allo stesso modo la pensa Michele Genin del Dersut Cafè. «I lavori inizieranno tra un po' e per come vanno le cose in Italia forse ce ne andremo prima noi - dice ridendo Genin, che non si dimostra minimamente preoccupato per la possibilità di perdere una porzione consistente di clientela - ma speriamo comunque che vadano via il più tardi possibile e, nel caso, speriamo che il vuoto che lasceranno venga riempito da altri uffici». Non solo Agenzia delle Entrate e Guardia di finanza, ma in piazzetta molti parlano anche di altre attività che, in futuro si sposteranno, lasciando sempre più vuota una piazza che doveva essere il vero e proprio polo delle istituzioni cittadine, non a caso chiamata Cittadella delle Istituzioni. «Noi non siamo preoccupati anche perché buona parte della nostra clientela non proviene dagli uffici in questione, anche se qualcuno sì - spiega Alessandra Cornello, titolare del parrucchiere Ale Capelli - da quanto so poi si sposterà pure la sede Unicredit. Ma sono fiduciosa che ci sarà un ricambio rapido». Un'altra delle attività prospicienti piazza delle Istituzioni è HC parrucchieri, la cui titolare, alla notizia del futuro trasferimento delle sedi della guardia di finanza e dell'agenzia delle entrate, si dimostra decisamente allarmata, in quanto buona parte della clientela è attualmente composta dagli impiegati degli uffici sopracitati. «Non sapevo nemmeno ci fosse questa possibilità, ma potrebbe essere un problema - spiega Nicoletta Tetro - noi infatti lavoriamo molto con tutti gli uffici che stanno in piazza, pure con la questura. Per fortuna abbiamo clienti che vengono anche da fuori, ma la notizia non mi rende certo felice».

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