Spacciano in classe:
smascherati dai cani

Giovedì 19 Dicembre 2013 di Nicola Cendron
Spacciano in classe: smascherati dai cani
FONTE - Una cricca di piccoli spacciatori che utilizzavano la scuola come luogo in cui piazzare marijuana e hashish. Coinvolti uno straniero 20enne, un 18enne ed un 16enne, tutti denunciati per spaccio, un 17enne ed un 16enne segnalati come assuntori di sostanze stupefacenti. Sono tutti studenti del Cfp di Fonte Alto, istituto gestito dall'Opera Monte Grappa. Questo il bilancio del blitz svolto dalla squadra mobile di Treviso martedi mattina con l'ausilio dell'unità cinofila di Torreglia: l'indagine parte dalle segnalazioni di docenti e genitori di altri studenti che avevano notato un giro, malcelato, di spaccio di marijuana e hashish. Lo smercio, hanno accertato gli investigatori, avveniva all'esterno della scuola, durante la ricreazione, nei bagni, e anche nelle aule di laboratorio, durante le lezioni: qualcuno era stato scoperto a preparare dosi in classe, con tanto di bilancino. A presentarsi in Questura, nei primi mesi di dicembre, erano stati don Roberto Trevisan, legale rappresentante della fondazione Opera Montegrappa e la vicepreside dell'istituto professionale, Luisa De Sieno. La polizia, dopo gli accertamenti, ha fatto scattare il blitz. Alle 6 del mattino sono state perquisite le abitazioni del 20enne e del 18enne: a casa di quest'ultimo è stata trovata marijuana ed un bilancino che lo studente si apprestava a portare a scuola per rivenderla. L'operazione è poi proseguita all’interno dell'istituto con l'utilizzo dei cani. Due ragazzi di 16 e 17 anni, trovati in possesso di una piccola dose, hanno indicato agli investigatori un terzo pusher, un 16enne. Per i cinque studenti scatterà ora la sospensione dalle lezioni: la dirigenza della scuola, frequentata da oltre 600 studenti, ha deciso di avviare ad un percorso di recupero i protagonisti di questa vicenda, ma una dura reprimenda è arrivata anche per i compagni di classe che hanno mantenuto il silenzio sui traffici degli spacciatori. Ieri pomeriggio a scuola si è svolta una riunione del collegio docenti per ratificare le punizioni previste per i cinque studenti coinvolti. L'indagine, coordinata dal capo della squadra mobile di Treviso, Enrico Biasutti, proseguirà con l'analisi dei tabulati telefonici dei cellulari che sono stati sequestrati ai cinque studenti: per ora è noto che i pusher comunicavano, attraverso whatsapp o Facebook, con i propri clienti, sia compagni di scuola che amici. La lista dei giovani coinvolti nella vicenda, dopo l'analisi dei messaggi, potrebbe dunque allungarsi ulteriormente. «Volevamo dare una scossa, da oggi creeremo un'alleanza con i genitori», dice don Roberto Trevisan. Ci sono stati episodi di consumo di sostanze oltre che di spaccio? Sconfortata la risposta del religioso: «Suppongo di si».
Ultimo aggiornamento: 15:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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