​Prete truffato dai giostrai: «Solo Dio
può giudicare, li perdono: lo rifarei»

Mercoledì 12 Novembre 2014 di Andrea Zambenedetti
Don Angelo Trevisan, la sua parrocchia e Andrea Zambon, avvocato dei giostrai
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TREVISO - «Certo che li ho perdonati. Io non ho rancore per nessuno, ho fatto quello che mi impone di fare la carità cristiana». Don Angelo Trevisan, il parroco che sarebbe stato truffato di oltre 100mila euro da una coppia di giostrai trevigiani, non è affatto pentito della sua scelta.

Poco importa se la magistratura sospetta la truffa. Un tranello, una storia inverosimile a cui il parroco avrebbe creduto consegnando alla 27enne A. C. e al compagno, M. S. di 34, continue somme di denaro: pare oltre 100mila euro anche se la cifra al momento non è ancora stata stabilita con precisione.

Il parroco nonostante l'età (92 anni) non ha difficoltà a spiegare le ragioni per cui è caduto in una truffa (stando alla magistratura): è sereno e ripercorre le tappe della sua vita di sacerdote: «Ho sempre prestato soldi. È la mia missione, aiutare chi ne ha bisogno. L'ho fatto per questa ragione. C'è uno solo che mi può giudicare e sta lassù». Don Angelo sporge la mano dalla finestra ed indica il cielo. Poi ringrazia saluta ed entra in casa.

A sollevare i dubbi su quanto avvenuto nei mesi in cui la coppia continuava a bussare alla porta del parroco è stata una persona vicina all'uomo. Si è rivolta alle forze dell'ordine esprimendo le proprie perplessità e fornendo qualche elemento utile a mettere i poliziotti sulla giusta pista.

Ultimo aggiornamento: 09:01

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