La svolta "green" dei dj: Lady Brian e Igor S creano un'oasi verde al Lago delle Fate

Venerdì 16 Aprile 2021 di Federica Baretti
Lady Brian e Igor S sul palco

VEDELAGO - Da protagonisti del mondo della notte a paladini green fondatori di un’incantevole azienda agricola che ospita un ittiturismo, ma anche una fattoria didattica, un ristorantino sul lago, uno studio di registrazione su un albero, una stazione radio in mezzo al bosco. La fantasia diventa realtà al Lago delle Fate di Vedelago, visionario progetto ormai in fase di arrivo - decreti governativi permettendo, l’apertura è prevista per giugno - immaginato e realizzato da Brian Carnevale, in arte Lady Brian, e Igor Dozzo, meglio conosciuto come Igor S, inseparabile coppia della consolle che negli anni Novanta e Zero ha incendiato le notti venete, il primo come vocalist, il secondo come deejay.

PASSATO E PRESENTE 
I due artisti trevigiani hanno alle spalle ormai oltre vent’anni di carriera, hanno calcato palchi e consolle di tutti i miglior club di tendenza sia in Italia che all’estero, Igor S ai piatti, Lady Brian a infervorare le piste delle discoteche con la sua inconfondibile voce. Gli artisti hanno lasciato il segno nelle leggendarie e folli notti jesolane dell’Aida, del Movida e dell’EXess. «Ci siamo esibiti tanto anche all’estero - racconta Lady Brian -, io ho fatto spettacoli a Losanna, a Rovigno, in Slovenia e al Mtv Valkana beach dance festival in Croazia, però devo dire che preferisco di gran lunga essere re a casa mia, nella mia terra e col mio pubblico». Una vita frenetica, dietro alla consolle fino all’alba tutti i fine settimana a far ballare centinaia di migliaia di ragazzi. Fino alla svolta. «Siamo soci da tanti anni - racconta Brian, noto produttore discografico, artista live, speaker radiofonico su Piterpan, art director, organizzatore di eventi - e nel 2015 abbiamo iniziato ad immaginare un luogo immerso nel verde dove trarre ispirazione e condividere valori come la sostenibilità e il rispetto per la natura. All’epoca avevamo uno studio in una zona industriale a Silea, in mezzo al cemento, e abbiamo capito che avevamo bisogno di altro, anche per alimentare la nostra creatività. Con tutti i nostri risparmi, il frutto dei tanti anni di lavoro da professionisti nel mondo dello spettacolo, abbiamo comprato una ex cava dismessa a Vedelago, un’area verde di sei ettari, con acque di risorgiva. L’abbiamo riqualificata e trasformata nel nostro sogno: il Lago delle Fate, che non è solo un luogo, ma una filosofia di vita in cui si valorizza tutto ciò che è legato alla natura e al territorio, un’oasi verde a 10 chilometri da Treviso dove si può stare a contatto diretto con la natura, pescare, fare un picnic, seguire corsi o semplicemente sentirsi liberi e rilassarsi».

IL LOCKDOWN 
Lo stop forzato imposto dal lockdown e dalle restrizioni per il mondo dello spettacolo ha dato una spinta determinante allo sviluppo del progetto. «Il confinamento - spiega Lady Brian - per noi artisti ha rappresentato una repressione morale e mentale. Il modo in cui è stato trattato il comparto dell’intrattenimento e dello spettacolo da parte del Governo mi ha fatto riflettere: non siamo proprio stati considerati, ci è stata tolta la dignità, oltre alla libertà. In tanti hanno deciso di cambiare lavoro, di andare a lavorare in fabbrica, ad esempio, perché non riuscivano più a mantenersi. Quando i teatri, le sale da ballo e da concerto e i club riapriranno, artisti e locali saranno decimati, sarà tutto diverso».
L’IDEA 
In questo contesto desolante, l’idea del Lago delle Fate ha preso sempre più forza. «Durante il lockdown sono stato molto con la mia famiglia, con i figli - racconta Brian - e ho maturato il desiderio di dedicare anima e corpo a questo nuovo progetto nella natura e alle attività all’aperto che si potranno svolgere al Lago delle Fate. Dal punto di vista degli show, non tornerò più ai ritmi degli anni passati. Nel 2020 ci siamo focalizzati sui lavori per la riqualifica dell’area assieme ai tanti amici che, consapevoli delle nostre difficoltà perché in quanto artisti eravamo fermi, sono venuti a darci una mano per portare avanti il cantiere».
LA MAGIA 
Il risultato è un luogo magico, un parco che vivrà di pesca sostenibile, ma anche di un piccolo ristorante, di laboratori didattici per bambini e ragazzi, attività con pony, oche e caprette, workshop sul riciclo, per imparare a seminare, a prendersi cura del verde e a ristabilire un contatto con la natura. Nel laghetto viene allevata la trota iridea, e ai bambini verrà insegnato a pescare senza uccidere il pesce, con la tecnica del “Prendi e rilascia”. Senza trascurare la passione comune dei due soci-amici: la musica e gli eventi.
GLI ALTRI SOGNI 
«Finalmente potremo coronare un altro sogno - spiega Brian -, quello di costruire il nostro nuovo studio di registrazione su un albero, ma anche mettere in piedi una stazione radio indipendente, sull’onda delle radio libere degli anni Settanta, che trasmette da una roulotte in mezzo al boschetto e organizzare concerti ed eventi per tutte le età immersi nel verde». La data dell’inaugurazione non c’è ancora, ma l’idea è quella di aprire nel mese di giugno, compatibilmente con i provvedimenti del Governo. 
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Ultimo aggiornamento: 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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