Paolo, un centino speciale all'alberghiero: «Lo dedico a papà che non c'è più»

Mercoledì 30 Giugno 2021 di Claudia Borsoi
Paolo Polesel con il prof Arpa

VITTORIO VENETO - Più forte della disabilità. Più forte delle avversità della vita. Paolo Polesel, 22enne vittoriese, ha concluso i suoi cinque anni all'istituto alberghiero Beltrame con un 100. Un risultato che testimonia la grande forza di volontà di questo ragazzo, unito al bel clima che ha potuto respirare a scuola. «Mamma ce l'ho fatta» ha detto con orgoglio Paolo portando a casa un attestato con votazione 100/100. E poi il pensiero al papà, morto quattro anni fa: «Tu sei sempre con noi».

Quella di Paolo è una storia che testimonia come la buona scuola esista, quella scandita da inclusione, fiducia e rispetto. «Per mio figlio conferma la mamma Wanda Gaiotti, mentre Paolo è già al mare per una meritata vacanza sono stati cinque anni importanti, in cui ha potuto sviluppare i suoi talenti e le sue potenzialità grazie a un insegnante di sostegno molto bravo, a una classe inclusiva in cui mai si sono vissuti episodi di bullismo e a tutta la scuola che fin dal primo giorno ha accolto Paolo in un clima di fiducia reciproca».

IL PERCORSO
Paolo è un ragazzo con disabilità. E fin dalla scuola elementare ha dovuto affrontare un percorso parallelo a quello dei suoi compagni. Al suo fianco, al Beltrame, il professor Alfonso Arpa: «Paolo è stato grande fino alla fine. Il suo percorso scolastico è stato semplicemente un successo». Ancora vivo nei ricordi del professore il primo giorno al Beltrame di Paolo: «Quel giorno lo stavo aspettando nell'atrio della scuola, quando mi si avvicinò e con fare cortese mi disse: Buongiorno prof, conosce per caso il mio insegnante di sostegno delle medie?. È così che è iniziato il suo percorso, la sua avventura formativa, ricca di momenti belli, ma anche di periodi di tristezza per la morte del padre e per la crisi generata dalla pandemia». Paolo ha seguito l'indirizzo accoglienza turistica ed ha potuto svolgere anche due stage allo Iat di Vittorio Veneto.

L'EMOZIONE
«Ho respirato un clima molto bello testimonia il ragazzo - E all'esame finale ero molto emozionato». Scegliendo questo indirizzo ha saputo far fruttare i suoi talenti, cioè l'empatia e la gentilezza. «In questi anni, nonostante le difficoltà legate alla disabilità e all'emergenza sanitaria, Paolo ha saputo reagire dimostrando agli altri che nella vita bisogna sacrificarsi e che la crescita personale e professionale si raggiunge con i fatti e con l'impegno sottolinea il professore - La scuola, con il supporto e la professionalità di tutto il personale scolastico, lo ha aiutato nella crescita e si è arricchita nello stesso tempo per la sua presenza. Lo ringrazio per le cose che anche lui ha saputo insegnarmi, per le riflessioni, per i momenti di collaborazione e per il suo rispetto. Auguro a lui un futuro sereno e un proficuo percorso di vita che, con l'aiuto della sua famiglia, saprà sicuramente costruire». «Ai genitori conclude la mamma dico che non bisogna mai mollare e guardare sempre agli aspetti positivi».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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