La proposta dalla Marca: «Diritto di voto ai 16enni alle Comunali»

Il sindaco di Santa Lucia di Piave, Fiorenzo Fantinel, lancia l’idea per le elezioni comunali

Lunedì 24 Aprile 2023 di Valeria Lipparini
La proposta dalla Marca: «Diritto di voto ai 16enni alle Comunali»

SANTA LUCIA DI PIAVE - Malessere giovanile, disinteresse al sociale e alla politica. Per il sindaco di Santa Lucia di Piave c’è una soluzione. Forse l’uovo di Colombo. Che, però, potrebbe essere dirompente. «Coinvolgiamoli nell’amministrazione dei loro Comuni e portiamoli a votare a 16 anni - attacca Fiorenzo Fantinel - Abbiamo uno dei più giovani assessori d’Italia, Riccardo Lovatello.

Perchè non cominciare da qui? Intercettiamo questa forza e convogliamola per rivitalizzare le nostre comunità. Magari è poco, ma è sempre meglio della noia, del malessere post Covid e del disagio che si sta manifestando in tanti loro comportamenti». Il sindaco ci prova. Vuole creare un movimento d’opinione e ha già dalla sua il “sì” di presidi di istituti superiori e studiosi di Costituzione. Oltre alla promessa di Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera. «Gli ho scritto e non avrei mai pensato che mi avrebbe risposto. Invece, mi ha telefonato e ci vedremo quanto prima per parlarne» dice Fantinel. Poi, si spiega: «I 16enni devono poter votare per il loro Comune. Hanno vitalità, idee fresche, voglia di fare che potrebbe essere l’ingrediente in grado di cambiare. Dobbiamo provarci».


L’IDEA
Fantinel ha il dono della sintesi. Ma a questo progetto ci lavora da tempo. Per sapere di cosa sta parlando, ha avviato un questionario conoscitivo dei loro interessi e delle loro richieste. Ha distribuito le domande in istituti, biblioteca e luoghi di aggregazione. Le risposte sono appena arrivate arrivate. Più numerose del previsto. Su 603 giovani presenti a Santa Lucia di Piave, tra i 14 e i 18 anni, hanno risposto in 315. Dunque, un campione più che attendibile. 
I NUMERI
Il quadro che è emerso viene riassunto dai numeri. Il mondo del volontariato è distante dalla sfera di interesse dei ragazzi. Il 12,6 per cento di loro è impegnato, il restante 89,4% no. E nell’ambito del volontariato rientrano le letture agli anziani, l’aiuto ai compiti, l’aiuto nell’ambito del catechismo, il giardinaggio e la baby sitter. L’interesse politico si manifesta nel 37,7 per cento dei 14-18enni (molto per l’11,3% e abbastanza nel 26,4%) il restante 63,3% dimostra scarso interesse per la politica (per niente il 23,7% e poco il 38,6%). Sport e associazioni. Questo è un capitolo che cattura l’attenzione dei giovani. Il 70, 3 per cento fa sport e il 29,7 per cento no. Del 70 per cento la maggior parte si divide tra palestra, atletica e calcio. Il resto si spezzetta tra danza, bocce, nuoto, pallavolo e tennis.
«I giovani chiedono più momenti aggregativi. Concerti, eventi sportivi e tornei, spazio per loro, una sala prove gratuita. Chiedono anche mostre ed eventi per rendere viva la città» enuncia Fantinel. Che aggiunge: «La risposta che ci hanno dato, non ci ha stupito. Ce lo aspettavamo. Qualcosa è già in cantiere, come la pista di atletica che potrebbe beneficiare del finanziamento ministeriale del capitolo “Sport e Periferie”. Con 800mila euro potremmo rimetterla in ordine. Inaugurata nel 1975 è, diciamo, usurata. Potremmo ambire a ottenere 500mila euro a fondo perduto e il resto li mette il Comune». L’amministrazione di Santa Lucia di Piave intende completare diversi anelli di piste ciclabili per un totale di 2 chilometri e 2 milioni di spesa con fondi propri e contributi della Regione e di enti come il Consorzio Bim Piave. C’è anche in serbo una sorpresa per i giovani del Comune. «Stiamo pensando di dare una struttura centrale alle associazioni dando così risposta al bisogno di ricettività dei ragazzi. L’idea c’è, sto coinvolgendo alcune realtà. Diciamo che siamo sulla buona strada e un aiuto potrebbe venire dall’oratorio».


LA SCOMMESSA
Resta la scommessa di abbassare l’età per il voto amministrativo. «Allarghiamo la base elettorale perchè se i ragazzi hanno problemi non vanno dalla Meloni a chiedere di risolverli. Si rivolgono al loro sindaco. C’è bisogno di uno shock che scuota il meccanismo democratico e l’orienti al dopodomani. Le cose sarebbero diverse se gli interessi politici dei minori venissero davvero rappresentati. È vero, siamo moscerini nel sistema. Ma potremmo essere quel granello di sabbia che fa scattare il cambiamento, in un’ottica di passaggio di testimone generazionale». Il sindaco ne è convinto. E la sua battaglia comincia dalle scuole.

Ultimo aggiornamento: 07:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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