Ex imprenditore condannato a 6 anni, la figlia pubblica il suo diario di cella: «Ora è un invisibile»

Giovedì 16 Dicembre 2021 di Maria Elena Pattaro
Federica Guerretta
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CARBONERA - Lui, condannato a 6 anni e 6 mesi di carcere, racconta la sua vita dietro le sbarre. La figlia, che ha una giovane casa editrice, decide di pubblicare quel diario, come regalo di Natale: una storia di sofferenza ma anche di speranza nel futuro che lo attende fuori. Cella 304: è questo il titolo del libro in cui Mauro Guerretta, 61 anni, narra in prima persona la sua esperienza da recluso. Per l'ex imprenditore di Biban di Carbonera le porte del carcere si sono spalancate nel 2020: condannato in via definitiva per reati finanziari. «Io sono Mauro Guerretta e il 28 settembre 2020, in quello che sembrava essere un classico lunedì mattina, sono stato arrestato»: inizia così il racconto della sua vita da detenuto. La cella 304 è quella di Belluno, in cui l'ex imprenditore ha scontato i primi mesi di pena, prima di essere trasferito nella casa circondariale di Udine, dove si trova tuttora, in attesa di un'operazione al cuore.

A Belluno era responsabile della biblioteca del carcere: nei libri e nella scrittura ha trovato un conforto.

VITA DIETRO LE SBARRE
«Cella 304 non vuole essere un libro di denuncia o di vendetta verso qualcuno o qualcosa, vuole semplicemente raccontare le difficoltà di un detenuto - precisa la figlia Federica, titolare della Edizioni Federica -. In queste pagine mio padre racconta com'è la vita in carcere per una persona di sessant'anni. Ho scelto di pubblicare il diario per dare voce a chi non ce l'ha, a chi viene dimenticato. In Italia i detenuti sono un popolo invisibile che vive in condizioni difficili, soprattutto in tempo di pandemia». Capitolo dopo capitolo il racconto della routine carceraria si intreccia alle storie delle persone conosciute là dentro. Fino a restituire una fotografia caleidoscopica di quel microcosmo circondato dalle inferriate: c'è chi riconosce gli errori commessi e si impegna a cambiare rotta e chi invece non vede l'ora di tornare a delinquere. E c'è spazio anche per qualche piccolo piacere, che nel caso di Guerretta è il buon cibo. «La leggerezza con cui racconta mi ha stupita - confida Federica - per quanto si intuisca tra le righe la sofferenza dei detenuti».

SCRITTURA CATARTICA
«Papà ha accettato la sua condizione. Ci ripete sempre che tutto inizia e tutto finisce». Un anno e tre mesi sono già passati. La cosa che più gli manca è la famiglia: la moglie Fiorella e le due figlie. «Non lo vedo dal 6 novembre. Il Covid ha complicato le visite e anche le videochiamate sono limitate - dice Federica, preoccupata per le condizioni di salute del genitore - Abbiamo chiesto che possa scontare almeno una parte della pena a casa, vista l'età e il quadro clinico». Per Mauro la scrittura è stata una valvola di sfogo e un esercizio di resistenza. Per Federica il lavoro di editing è stato invece un dialogo a distanza con il padre e al tempo stesso un'immersione in quel «popolo invisibile» a cui intende dare sempre più voce attraverso la sua casa editrice, all'inizio specializzata in libri per ragazzi e che ora ha esteso il proprio catalogo anche ad altri generi. Cella 304 sarà disponibile nelle librerie da gennaio. Per ora se ne può prenotare una copia scrivendo a: edizionifederica@gmail.com.
 

Ultimo aggiornamento: 17:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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