Proiettili per gli ex parlamentari grillini
nella busta anche il nome della De Pin

Venerdì 7 Marzo 2014 di Mauro Favaro
Paola De Pin sui banchi di Palazzo Madama
FONTANELLE - «Sono scioccata. Grillo fomenta l'odio». Questa la prima reazione di Paola De Pin, senatrice di Fontanelle uscita nei mesi scorsi dal Movimento 5 Stelle, dopo aver appreso di essere stata citata in una lettera chiusa in una busta assieme a dei proiettili intercettata ieri mattina in un centro di smistamento posta vicino a Milano. Assieme al suo nome, l'ignoto mittente ha scritto anche quelli di Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella. Mentre i destinatari della busta, indirizzata «Al Parlamento Piazza Montecitorio», erano Luis Alberto Orellana e Lorenzo Battista. Tutti senatori espulsi nei giorni scorsi dal gruppo di Grillo con tanto di «scomunica» sul blog. La missiva minatoria arriva dopo giorni ad altissima tensione all'interno del Movimento 5 Stelle. Soprattutto perché i quattro «epurati» per il momento hanno scelto di non lasciare il Senato e, anzi, hanno annunciato la creazione di un nuovo gruppo «più democratico». Ci entrerà anche la De Pin, che dopo l'addio a Grillo ha formato con Adele Gambaro il Gruppo azione partecipazione popolare? «Per ora non ne so nulla -spiega l'ex candidata sindaco di Fontanelle- vedremo come andranno le cose». «Fatto sta che chi ama la democrazia non può stare nel Movimento 5 Stelle -mette in chiaro- io me ne sono accorta subito. Tutti sanno quello che ho subìto l'anno scorso. Mi dispiace solo che queste persone non siano uscite prima, perché le cose come erano parse chiare a me erano parse chiare anche a molti altri». Per la De Pin le nuove espulsioni non fanno altro che confermare una «gestione dittatoriale» del movimento. E spera che adesso altri «trovino il coraggio» di seguire il suo esempio. «Ci si deve schierare: o si sta con il demagogo (Grillo, ndr) che in un anno con 150 parlamentari non ha combinato un bel nulla - dice la senatrice che pochi giorni fa ha votato contro la fiducia al governo Renzi- oppure si fa un'opposizione costruttiva. Diciamo che io ho anticipato i tempi».

«Nel Movimento di fatto non si deve lavorare -aggiunge- devi solo insultare». Vale anche per Gianni Pietro Girotto, rimasto l'unico senatore trevigiano del gruppo di Grillo? «Non ci sono assolutamente più rapporti -conclude De Pin- mi ha anche insultata e la porta è chiusa».



Ultimo aggiornamento: 13:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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