A 16 anni è diventato cieco: Davide ha creato un'azienda che fattura 3 milioni

Martedì 30 Gennaio 2018 di Vittorio Pierobon
Davide Cervellin
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La luce si è spenta completamente quando aveva poco più di 16 anni. Buio totale. Per Davide Cervellin è stato l'inizio di una nuova vita, quasi una fortuna, se non suonasse blasfemo riferendosi ad una persona divenuta cieca per una malattia degenerativa irreversibile. Ma è lui stesso a sdrammatizzare: «Sono figlio di contadini e il mio destino era il lavoro dei campi. Ma un orbo non può zappare, così mio padre, quando ha saputo che sarei diventato cieco, mi ha fatto studiare e ho avuto una vita, posso dirlo senza falsa modestia alla vigilia dei 60 anni, di successo. Ho fatto tutto quello che desideravo. Non mi sono mai sentito un diverso». Figlio di contadini che avevano un po' di terra a Pagnano, vicino ad Asolo, ha scoperto presto di essere condannato alla perdita totale della vista. Il professor Giovanni Rama, luminare dell'oculistica, non ha dato speranze al padre di Davide: «Non c'è nulla da fare, suo figlio diventerà cieco. Usi i pochi anni di vista che gli restano per fargli imparare a vivere dopo».



Da bambino, ragazzino, si è preparato alla cecità, ha immagazzinato più ricordi possibili e ha imparato da vedente a studiare da non vedente. Liceo, studi in legge, matrimonio a vent'anni, impiego all'Olivetti, attività in proprio. Da trent'anni è titolare della Tiflosystem di Piombino Dese, azienda leader in Europa nella vendita di apparecchiature per superare gli handicap visivi e motori, con un fatturato di quasi 3 milioni all'anno. «Guai a cullarsi nell'assistenzialismo, un disabile deve farsi largo con le sue capacità. Quando vedo gente che si accontenta della pensione di invalidità mi arrabbio. Bisogna lavorare»...
 
Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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