Dal campo di Rugby alla danza? Si può fare. Andrea ha realizzato il suo sogno

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Laura Bon
Andrea Gallina
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MONTEBELLUNA - Dal rugby alla danza, sulle ali della passione. Fino a quattordici anni, il montebellunese Andrea Gallina, ora ventitreenne, ha giocato a rugby, dopo aver praticato anche il basket. Solo in un secondo momento ha spiccato il volo nel modo della danza: dall'hip hop, al classico, al contemporaneo. Il risultato della metamorfosi è stato sorprendente. Meno di nove anni dopo quella scelta, Andrea ha conseguito il diploma di primo livello all'Accademia nazionale di Danza di Roma, cui è stato ammesso tre anni fa. A seguirlo e prepararlo fino al grande salto è stata l'accademia Danza lirica di Montebelluna, che lo ha prima avvicinato alla danza e poi accompagnato nel percorso. Una sorta di Billy Elliot di casa nostra, insomma. Anche se lui, a differenza del protagonista del film, non ha avuto alcuna necessità di nascondere o reprimere la nascente passione, secondo alcuni luoghi comuni non tipicamente maschile, anzi.

 
I GENITORI SOLIDALI«Quando ho detto ai miei che desideravo mollare il rugby per la danza -spiega Andrea- non si sono opposti in alcun modo. L'unica condizione era che andassi bene a scuola». E così Andrea, che dopo un anno al Veronese di Montebelluna aveva optato per il Besta di Treviso, ha cominciato a darsi da fare anche sui banchi, non solo danzando. «Fino ad allora tutto mi interessava fuorché studiare -spiega- poi, anche per la nuova motivazione che avevo, ho cominciato a impegnarmi. Soprattutto perché i patti erano chiari: o arrivavano buoni voti o la quota saltava». E, nel proprio percorso, Andrea ha sperimentato vari generi, partendo da hip hop e break dance. «Quella che assolutamente non mi piaceva era la danza classica -dice- Poi, conoscendola, ho imparato ad apprezzarla ed amarla. Mi ha comunque sorpreso essere stato ammesso all'Accademia nazionale di Roma. Lì, chiedono una sbarra di classico, per vedere la tecnica: io la praticavo solo da un anno e mezzo e di sicuro la mia tecnica era inferiore ad altri. Probabilmente, però, hanno visto altre qualità e sono rientrato nella trentina di ammessi per il ramo contemporaneo, su una novantina di candidati».
NUOVI ORIZZONTIMa l'esperienza universitaria di Andrea si è tinta delle possibilità più varie. Fra queste, un'esperienza in Palestina, con l'Erasmus. «Non era facile rientrarci -dice- Nelle selezioni erano molto cauti. Nonostante ciò ci sono riuscito ed ho vissuto un periodo splendido. Lì ho danzato ma anche praticato l'arte circense». Il suo modello è Michael Jackson, sul quale ha anche svolto la tesi, mentre non gli piace Roberto Bolle. «Tecnicamente è fenomenale -dice Andrea- ed è anche un ottimo manager di se stesso; non è da tutti riuscire a diventare commerciale nel classico. Non posso però dichiarare che mi piaccia: è il mio sentire, assolutamente soggettivo». Ora, dopo il diploma di primo livello, Andrea sta guardando in varie direzioni. «Innanzitutto danzo -afferma- L'altro giorno ero ad Avellino per uno spettacolo legato alla Giornata della memoria, l'11 ho un provino per una compagnia francese. Nel frattempo sto seguendo un master di improvvisazione coreutica musicale, relativo appunto a metodi di improvvisazione nella danza e nella musica». Insomma, per tutte le sue esperienze, di cose da insegnare e messaggi da trasmettere a chi è un po' più giovane di lui Andrea ne ha molte. «Ciò che dicevo sempre quando insegnavo -commenta- è che non ci sono limiti e l'unico è rappresentato dalla nostra mente. Per questo dobbiamo fare ciò che ci appassiona, che amiamo, senza essere pigri, ma invece curiosi».
Ultimo aggiornamento: 17:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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