La vecchia Lancia Fulvia davanti all'edicola: «Ormai è un simbolo della città»

Giovedì 7 Ottobre 2021 di Pio Dal Cin
La Lancia Fulvia posteggiata a Conegliano (foto di Pio Dal Cin)
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CONEGLIANO - Quell’auto parcheggiata da anni, nello stesso posto, è diventata un simbolo. Sembra che il tempo l’abbia cristallizzata lì, e c’è chi ironizza sul suo ruolo di monumento della città: «Il vero monumento della città del Cima non è il Castello, nè la Fontana del Nettuno, il Convento di San Francesco o Palazzo Sarcinelli. I turisti che verranno a godersi le colline di Conegliano e Valdobbiadene avranno la gioia di poter ammirare il vero e unico monumento che resiste alle intemperie da decenni e che, sfidando ogni regola della fisica, rimane al suo posto, sentinella fedele e baluardo della storia della città». 


L’INVESTITURA
Ad affermarlo in un post su Facebook, apparso qualche giorno fa, è un utente che indica come “monumento” per antonomasia la Lancia Fulvia grigia del 1970 che da data immemorabile è parcheggiata in via Zamboni, la strada che dall’ospedale conduce verso Parè passando dietro all’istituto Cerletti.

Le ruote sono sgonfie, l’usura del tempo è evidente, ed è un modello che può essere sicuramente essere considerato d’epoca. Staccarlo dal marciapiede sarà un’impresa, e poi chissà quanti chiederanno che fine avrà fatto la vecchia Lancia. «Se va avanti così - ha fatto notare un passante con una nota di ironia - a Natale facciamo il presepio» ironizzando sul fatto che sulla carrozzeria è comparso anche un po’ di muschio.


LA STORIA
A raccontare la vera storia dell’auto ci pensa il proprietario, un arzillo signore che nemmeno visto da vicino dimostra le 94 primavere che ha visto nella sua vita. Angelo Fregolent è nato il 4 maggio del 1927, ma ha la lucidità di un ventenne. «Ho gestito l’edicola qui sotto casa per 40 anni assieme alla mia cara moglie, Bertilla Modolo, dieci anni più giovane di me. L’auto è del 1970 ed è un cimelio. Quando ho aperto l’attività mi andava bene averla parcheggiata lì di fronte perchè facevo scaricare i giornali nel bagagliaio e poi li portavo dentro». 


IL PERSONAGGIO
Angelo, originario di Susegana, ha sempre lavorato come meccanico specializzato. Prima a Conegliano per la Fiat, poi a Treviso per la Lancia. Finito il suo percorso lavorativo con un’esperienza in Germania, ha gestito da allora l’edicola sotto casa fino al 2019, poi la frattura dell’anca in seguito a una caduta lo ha costretto a chiudere. Adesso trascorre le sue giornate con la sua amata Bertilla, con la quale è convolato a giuste nozze nel 1962: «L’anno prossimo festeggeremo i primi 60 anni di matrimonio - scherza Bertilla - Ci siamo sposati il 31 dicembre ma niente viaggio di nozze, abbiamo lavorato sempre. Chissà, forse per il sessantesimo...». In terrazza i due cagnolini, Billy e Bubi, sembrano aver sfidato il tempo come i loro proprietari: «Hanno entrambi 20 anni - afferma Bertilla - Non sono stati allevati a crocchette, mangiano come noi». Una specie di angolo magico da dove la vecchia Lancia grigia con le ruote sgonfie, il muschio e la polvere, forse si sposterà: un appassionato compratore ha già contattato Angelo, forse rendendosi conto di portarsi a casa un pezzo importante della storia di Conegliano.

Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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