Treviso. Assume un cuoco per il suo ristorante, il dipendente (senza motivo) diventa aggressivo: lo picchia e gli estorce 5mila euro

Venerdì 26 Maggio 2023 di Redazione web
Assume un cuoco per il ristorante, il dipendente (senza motivo) diventa aggressivo: lo picchia e gli estorce 5mila euro

TREVISO - Assume un cuoco per il suo ristorante, il dipendente (senza motivo) diventa aggressivo: lo picchia e gli estorce 5mila euro.

I Carabinieri della Compagnia di Treviso hanno rintracciato e arrestato un 40enne originario del casertano per il reato di estorsione, minaccia grave e percosse compiuto a Treviso nell’aprile 2022.

Il fatto

Il provvedimento trae origine da un’indagine svolta dai militari dell’Arma sotto la direzione della Procura della Repubblica di Treviso a seguito della querela presentata dalla parte lesa, un ristoratore, nei confronti di un cuoco con il quale, dopo circa sei mesi, il rapporto di lavoro era cessato.

L’indagato, dopo un’iniziale serena gestione nel rapporto lavorativo, ha manifestato nel corso del tempo, a fronte di banali questioni, atteggiamenti minacciosi e inspiegabilmente aggressivi verso il proprio datore di lavoro, picchiato e minacciato di morte. Anche nei confronti degli altri dipendenti del locale l’uomo, dalla personalità inquietante, violenta e intimidatrice, ha adottato comportamenti minacciosi per vendicarsi di presunti torti subiti, “vantandosi” del proprio passato criminale (l’indagato annovera due precedenti specifici ed altri per reati gravissimi come l’associazione di stampo mafioso e il tentato omicidio e una recente condanna per evasione). Un giovane collega è stato aggredito, un familiare di quest'ultimo minacciato con un coltello.

L'episodio clou

L’episodio principale alla base delle contestazioni a carico del cuoco si è verificato quando il proprietario, successivamente a questi eventi, ha maturato l’intenzione di vendere il locale: il cuoco avrebbe procurato un contatto utile con un possibile acquirente e i due hanno deciso che se l’affare fosse andato a buon fine, l’indagato avrebbe ricevuto, per la mediazione asseritamente svolta, la somma di 10mila euro.

A trattative in corso (la vendita alla fine, peraltro, non si è realizzata), il cuoco ha avvicinato una parente del proprietario chiedendo la somma in contanti di 5mila euro: in caso contrario avrebbe fatto fallire l’affare minacciando di una “brutta fine” i responsabili.


Intimorita dalla richiesta, la famiglia del proprietario del locale ha consegnato la somma al cuoco che tuttavia, un paio di settimane prima della scadenza naturale del contratto di lavoro, nel maggio 2022, ha risolto anticipatamente il rapporto di lavoro, intimando alla parte offesa il pagamento di stipendi non ricevuti.

Grazie ai riscontri raccolti si è dimostrato sia l’effettiva estorsione, sia i comportamenti violenti dell’indagato, cui era stato regolarmente corrisposto, al contrario di quanto da lui asserito, il dovuto a titolo retributivo. Non è tutto. I militari sono riusciti a chiarire che la “mediazione” del cuoco per la vendita era stata solo apparente. Il potenziale acquirente del ristorante era infatti venuto a conoscenza della messa in vendita del locale per altre vie, non dall’indagato: quando l’aspirante acquirente si era presentato al ristorante per chiedere informazioni sulla vendita il titolare era assente e quindi aveva potuto parlare solo con il cuoco, che, evidentemente, ne aveva approfittato per far credere poi al proprietario di essere stato lui a reperire il possibile compratore. 
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto in carcere e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.

Ultimo aggiornamento: 19:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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