TREVIGNANO - «Ecco come, nel mio piccolo, risparmio l'acqua». Daniel Feltrin, imprenditore agricolo di Trevignano, ha applicato alla lettera ciò che Ats da un lato e Consorzio Piave dall'altro predicano da giorni. I vertici dei due enti hanno spiegato che i piccoli gesti di ciascuno possono contribuire a far risparmiare un bene prezioso come l'acqua, che attualmente scarseggia. E Feltrin lo fa. «Nel mio piccolo, come titolare di una piccola azienda agricola - spiega Feltrin - uso meccanismi di risparmio idrico (come manichette a goccia), incentivo la presenza di humus nel terreno (portando e producendo in loco sostanza organica) che è capace di trattenere l'acqua negli strati superiori del suolo, e cerco di usare l'acqua solo quando realmente necessario».
LE TECNICHE
E fa anche una scelta che, probabilmente, molti agricoltori non adottano. «Gran parte delle volte - dice - non utilizzo tutta l acqua a disposizione durante i turni a me assegnati». Si tratta, cioè, di giorni e ore in cui, secondo il calendario del consorzio Piave, gli impresa agricola può usare l'acqua per irrigare i propri campi. Non solo. «Uso anche tecniche come la pacciamatura, ovvero copertura del suolo che diminuisce la disidratazione. Però non è applicabile a tutte le colture, soprattutto se di tipo intensivo». Secondo l'imprenditore, però, servono interventi strutturali. E, ribadendo ciò che nei giorni scorsi ha affermato anche Amedeo Gerolimetto, aggiunge: «Da anni attendiamo l'impianto pluvirriguo che diminuirebbe il consumo d'acqua.
L'APPELLO
«Le responsabilità sono sempre duplici: dal basso la consapevolezza del popolo della limitatezza delle risorse e l'importanza del consumo parsimonioso, e dall'alto la promozione di politiche atte a creare consapevolezza, tutela della abbondanza ed equa distribuzione delle risorse. E si potrebbe appunto cominciare migliorando la razionalizzazione dell'acqua per irrigazione agricola. Sono anni che la aspettiamo». Anche Gerolimetto, del resto, ha evidenziato l'importanza di passare dall'irrigazione a scorrimento al sistema pluvirriguo. Al riguardo i progetti sono pronti, ma mancano i finanziamenti. E la situazione è delicata. «Ora - ricorda il presidente del consorzio - siamo arrivati a dover intervenire con irrigazione di supporto anche nelle zone al di sotto della linea di risorgiva».