Treviso. Minaccia col coltello un'infermiera al pronto soccorso per avere il metadone: arrestato

Martedì 28 Aprile 2020 di Alberto Beltrame
L'intervento della polizia in ospedale
TREVISO In preda a una violenta crisi d’astinenza, si è precipitato in ospedale pretendendo che gli fosse consegnato del metadone. Ma quando gli operatori sanitari gli hanno fatto capire che non avrebbero potuto, lì su due piedi, accontentarlo, lui ha perso le staffe e ha estratto un coltellino a serramanico, minacciando un’infermiera del pronto soccorso. La donna, intimorita, è riuscita a sottrarsi all’aggressore mentre i colleghi chiedevano l’intervento delle forze dell’ordine. In ospedale, era la tarda mattinata di ieri, si è subito precipitata una pattuglia delle volanti della questura e solo dopo una violenta colluttazione i poliziotti sono riusciti ad immobilizzare l’uomo, un 38enne trevigiano già seguito dai servizi del Serd. Il quale, cercando di sottrarsi al fermo, ha pure ferito un agente, rimasto lievemente contuso. Il 38enne, oltre al coltellino, aveva portato con sè anche diversi chiodi, che nascondeva in tasca. Accompagnato in questura per accertamenti, è stato tratto in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
STATO CONFUSIONALE
Il 38enne, stando a quanto emerso, era in preda a una crisi d’astinenza quando ha varcato ieri mattina le porte dell’ospedale. Una crisi probabilmente legata anche alle restrizioni negli spostamenti dovuti all’emergenza per il coronavirus, che ha reso la vita difficile anche a chi sta tentando, non senza difficoltà, ad uscire dal tunnel delle dipendenze. Ieri mattina non si era rivolto al Serd, ma si era deciso ad ottenere ciò che voleva direttamente in ospedale, in pronto soccorso. Ma quando l’infermiera gli ha fatto capire che non avrebbe potuto dargli il metadone, il 38enne è andato su tutte le furie. Ha estratto da una tasca un piccolo coltellino a serramanico, costringendo la donna a fare un balzo indietro e a sottrarsi a un possibile fendente. L’uomo, inizialmente, ha finto di andarsene e si è incamminato verso la porta d’uscita. Ma subito dopo è tornato alla carica, tentando nuovamente di entrare nell’area riservata a pazienti e personale ospedaliero. È a quel punto che dal Ca’ Foncello è partita la chiamata alla sala operativa della questura. Nelle vicinanze c’era già una pattuglia, e i gli agenti sono arrivati dopo pochi minuti. Il 38enne non voleva però demordere e si è quindi scagliato contro gli operatori, ferendo uno di loro durante una breve ma violenta colluttazione. Anche in questura, dov’è stato successivamente trasferito, gli agenti hanno avuto difficoltà a trattenere il soggetto, nei confronti del quale è infine scattato l’arresto per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. 
GLI INTERVENTI
Nella giornata di ieri, a differenza di quanto accaduto nelle scorse settimane quando gli accessi al pronto soccorso sono stati minimi a causa, o per merito, delle stringenti restrizioni alla mobilità personale se non per stringenti motivi di necessità e di salute, l’attività del 118 è tornata “a regime” con decine di richieste di intervento. Chi in questi giorni ha evitato di rivolgersi all’ospedale, ieri ha rotto gli indugi presentandosi al Ca’ Foncello o chiedendo l’invio di un’ambulanza del Suem. Ieri pomeriggio erano 54 i pazienti totali trattati dal reparto di pronto soccorso, 22 codici bianchi, 14 codici verdi, 17 codici gialli e un codice rosso. Segno che gli effetti della lenta ripresa delle attività, seppur relative a specifici settori, si fanno sentire anche nella ripartenza degli interventi ordinari e degli accessi alle strutture ospedaliere del territorio, che si stanno pian piano riattivando dopo aver dedicato quasi totalmente personale e risorse alla lotta contro il Covid - 19. Gli effetti della quarantena però si faranno sentire a lungo, anche perchè dovranno essere recuperate visite e prestazioni sanitarie rimandate proprio per mantenere il più basso possibile il numero degli accessi nelle aree ospedaliere. 
Ultimo aggiornamento: 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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