Agricoltura in crisi. La produzione del radicchio trevigiano cala del 30% ma dal Governo arrivano rassicurazioni: «Vi aiuteremo»

Giovedì 2 Febbraio 2023 di Mattia Zanardo
La produzione del radicchio cala del 30%, dal Governo arrivano rassicurazioni

TREVISO - Il governo è pronto a venire in soccorso della filiera del radicchio rosso di Treviso, messa in crisi dall'inverno mite. E gli strumenti e le risorse ci sono: l'ha ribadito il sottosegretario all'Agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra, rispondendo in Commissione al Senato all'interrogazione presentata da Mara Bizzotto. Nei giorni scorsi la vicepresidente vicaria del gruppo della Lega a Palazzo Madama aveva chiesto interventi a sostegno delle coltivazioni di una delle eccellenze dell'orticoltura della Marca e del Veneto: la produzione del radicchio Igp, infatti, ha molto sofferto a causa del caldo anomalo dei mesi scorsi, con una perdita di produzione stimata fino al 30% rispetto alla media. Un calo che, oltre alle difficoltà per le imprese produttrici, rischia inevitabilmente di avere ripercussioni sui prezzi per i consumatori. Il sottosegretario ha confermato come i cambiamenti climatici stiano causando problemi alle produzioni agricole in molte zone del Paese, con danni complessivi al settore intorno a 6 miliardi di euro nel 2022, e ha ribadito che l'obiettivo primario dell'esecutivo sia «il sostegno, con ogni mezzo, di cittadini e imprese, a tutela del territorio nazionale».

Il supporto

Tra le modalità per concretizzare il supporto e ristorare i danni dovuti all'avversità meteo, La Pietra ha citato le assicurazioni agricole agevolate, ricordando come a questa misura siano stati destinati oltre 2,1 miliardi di euro per il periodo 2015-2022. Non solo gli agricoltori potranno accedere alle polizze a costo zero, grazie alla possibilità di utilizzare le risorse del primo pilastro della Politica agricola comune per la quota del 30% a carico dell'impresa, mentre il restante 70% sarà coperto dalle risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale del secondo pilastro. L'esponente di governo, secondo l'agenzia Dire', ha poi fatto presente che qualora la Regione Veneto «dovesse procedere con l'adozione di una proposta di intervento» potranno essere «attivate le misure compensative a favore delle imprese agricole». Con specifico riferimento alle produzioni Igp, e quindi anche allo spadone trevigiano, in caso di calamità naturali o condizioni meteo sfavorevoli, la norma consente di modificare il disciplinare in via temporanea, per «superare le emergenze climatiche e scongiurare pregiudizi economici agli operatori». Infine, anche dal Pnrr si potranno attingere fondi per investire in nuove tecnologie per un'agricoltura più sostenibile e più adattabile nei confronti di un meteo sempre più estremo. Dal canto suo, Bizzotto ha ricordato che la produzione di radicchio in Veneto, oltre che i cambiamenti climatici, soffre «crescenti costi della semina e degli imballaggi». Dunque ben vengano le misure di sostegno «promesse dal Governo».

Il punto di vista

Sulle assicurazioni, la senatrice leghista avverte però che «stanno diventando sempre più onerose» e sono «necessari aiuti concreti tali da persuadere gli agricoltori a sottoscriverle». Bene invece l'accesso ai fondi del Pnrr per «scongiurare la chiusura delle imprese italiane, chiamate, oltre tutto, a fronteggiare atteggiamenti aggressivi provenienti dall'Europa». Soddisfatto delle risposte il presidente della IX Commissione, il bellunese Luca De Carlo (FdI), per il quale «quello dell'agricoltura è un tema prioritario per questo Governo». La battaglia per il radicchio rosso di Treviso era approdata anche a Bruxelles: l'eurodeputata veneziana Rosanna Conte, infatti, aveva presentato un'interrogazione alla Commissione europea sollecitando «misure concrete per salvaguardare il settore» e «incentivare pratiche agronomiche alternative ai metodi tradizionali, come l'utilizzo di semi autoresistenti».

 

Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 19:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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