TREVISO - È stata individuata una nuova variante del Coronavirus nella Marca. Si tratta della AY.4.2, sotto-variante della Delta. Non è la Delta Plus. «Ma è comunque più contagiosa del 10% rispetto alla Delta normale», avverte Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl.
Sottovariante Delta del virus
Ma il vaccino anti-Covid, con i relativi richiami, garantisce comunque un'elevata protezione. «I virus mutano: ci saranno inevitabilmente altre varianti sottolinea il professor Carlo Agostini, direttore della Prima medicina del Ca' Foncello e riferimento per il corso di laurea in Medicina a Treviso mi stupisce lo stupore per la terza dose. Probabilmente bisognerà fare anche la quarta e la quinta. Come l'antinfluenzale, dovremo abituarci a rivaccinarci anno per anno».
Contagi nelle scuole: classi in quarantena
Nell'ultima settimana sono state confermate 504 nuove positività nel trevigiano. I più colpiti sono sempre i giovani. Quasi la metà ha meno di 29 anni. E, nello specifico, il 20% non è ancora maggiorenne. L'aumento tra i più giovani è confermato dall'impennata di quarantene e monitoraggi nelle scuole. Nonostante la festa del primo novembre, solo negli ultimi giorni il Covid è entrato in altre nove classi. Ad oggi il virus ha fatto capolino in 74 sezioni. Tra queste, 24 sono in quarantena (1 al nido, 8 alle materne, 8 alle elementari, 4 alle medie e 3 alle superiori). Significa che 500 alunni sono ancora costretti alla didattica a distanza. E poi si aggiungono cinquanta classi sotto monitoraggio.
Aumentano i ricoveri
Di pari passo, stanno aumentando anche i ricoveri in ospedale. Attualmente si contano 43 pazienti positivi nei reparti Covid. Sono 39 quelli che non si erano vaccinati: il 90%. In Terapia intensiva, in particolare, ci sono tre pazienti: un bosniaco di 37 anni non vaccinato entrato ieri a Vittorio Veneto, un rumeno di 41 anni non vaccinato e un 66enne con pluri-patologie che invece aveva ricevuto le due dosi di AstraZeneca. Gli altri tre vaccinati sono nel reparto di Medicina di Vittorio Veneto: un 34enne, un 65enne e un 82enne. «Tutti con più patologie», chiarisce il direttore generale. L'attenzione deve restare alta.
Oltre a tutte le considerazioni sulle persone che non rispondono bene ai vaccini, stimate al 5%, l'azienda sanitaria usa la forza dei numeri per evidenziare l'importanza della vaccinazione contro il coronavirus. Giusto un anno fa, il 3 novembre del 2020, negli ospedali trevigiani erano ricoverati 295 pazienti Covid positivi, saliti già il giorno seguente a 312. Oggi sono 43. «Questo confronto rappresenta la migliore pubblicità per spingere tutti a vaccinarsi evidenzia Benazzi le persone non vaccinate hanno un rischio di finire in ospedale 7 volte maggiore rispetto a chi non si è vaccinato. Attualmente non possiamo pensare all'immunità di gregge in senso stretto: dobbiamo continuare a vaccinarci». Senza contare che generalmente l'infezione tra i vaccinati si risolve nel giro di pochi giorni. La copertura vaccinale tra gli over 12 è arrivata all'81,4%. E poi c'è l'appello dell'Usl per chi ha più di 60 anni a procedere con la terza dose (a sei mesi di distanza dall'ultima iniezione). Nelle case di riposo della Marca la copertura con la terza dose è già arrivata al 72%. «Puntiamo a concludere l'operazione nelle rsa entro l'8 novembre specifica Benazzi solo la casa di riposo Guizzo Marseille di Selva si è rifiutata, chiedendo di andare al 12 novembre. Speriamo di resistere, evitando focolai». Oltre a due operatori, al momento c'è un solo contagiato tra gli oltre 5mila anziani delle case di riposo trevigiane. Era appena entrato: il tampone è risultato positivo nel periodo di osservazione e di conseguenza non dovrebbe esserci alcun rischio per gli altri ospiti.