Obbligo vaccinale per i professori, nella Marca 200 posti scoperti: «Problemi per sostituirli»

Domenica 12 Dicembre 2021 di Mauro Favaro
Il vaccino ai professori

TREVISO - Obbligo vaccinale per gli insegnanti: le scuole trevigiane rischiano di perderne 200. Da mercoledì i docenti che hanno scelto di non vaccinarsi contro il Coronavirus non potranno più entrare a scuola con il semplice Green pass base, quello che si ottiene a fronte di un tampone con esito negativo. Dovranno essere vaccinati. Vale per tutte le scuole e per tutti gli insegnanti, sia di ruolo che supplenti. Oggi ognuno dei 104 istituti statali della Marca conta in media due docenti che non si sono ancora vaccinati. Se da mercoledì continueranno a non volersi sottoporre all’iniezione anti-Covid, senza un valido motivo, quindi senza un certificato di esenzione, verranno sospesi dal servizio, con il relativo taglio dello stipendio.
 

I PROBLEMI
Come verranno coperti gli eventuali buchi? Con i supplenti. Ma non sarà una passeggiata. Al netto dell’obbligo vaccinale, l’ufficio scolastico di Treviso è già arrivato al 27esimo turno di nomina per provare ad assegnare tutti gli incarichi annuali necessari. E non è ancora bastato. E’ vero che il 90% dei docenti trevigiani si sono vaccinati contro il coronavirus, riversandosi in massa nei centri dell’Usl nella prima fase della campagna anti-Covid, quando si usava in particolare il siero AstraZeneca. Ma è altrettanto vero che ora quel 10% potrebbe fare la differenza. La coperta è cortissima. Di conseguenza ogni tassello in meno rischia di lasciare scoperta una cattedra. «A prima vista i numeri non sembrano elevatissimi – sottolinea Emanuela Pol, preside del Planck di Lancenigo – ma si è già fatta molta fatica per trovare i supplenti attuali. Doverne individuare altri a fronte di eventuali assenze sarebbe davvero complicato». Una visione, questa, condivisa nella sostanza anche da Mario Dalle Carbonare, preside del liceo scientifico Da Vinci di Treviso. «Attendiamo di vedere quanti insegnanti decideranno di vaccinarsi e quanti invece decideranno di rimanere sulle loro posizioni» predica prudenza Barbara Sardella, dirigente dell’ufficio scolastico di Treviso. 
 

LE TRE OPZIONI
Da mercoledì i docenti non vaccinati avranno davanti a loro essenzialmente tre strade.

La prima è prenotare un appuntamento nei centri vaccinali dell’Usl per fare la prima iniezione anti-Covid. La seconda possibilità prevede che attendano l’invito da parte del preside a presentare le certificazioni necessarie. Questo arriverà nel giro di cinque giorni. Di seguito lo stesso insegnante avrà 20 giorni di tempo per fissare un appuntamento in un centro vaccinale. L’ultima via, infine, è quella di andare direttamente verso la sospensione dal servizio, mantenendo il posto di lavoro ma ritrovandosi a casa senza stipendio. Tutto ciò non vale per le persone non vaccinate ma che hanno avuto il Covid, sono guarite e hanno ancora il certificato in corso di validità. Dopo la scadenza del Pass, però, il nodo dell’obbligo vaccinale si ripresenterà. Per il momento, quindi, sarà possibile avere un quadro completo dopo le vacanze di Natale. Come accade già per il personale sanitario, la sospensione non sarà temporanea. Inizialmente per gli operatori della sanità era stata prevista la scadenza del 31 dicembre. Adesso non è più così. Sia loro che gli insegnanti non vaccinati, senza un valido motivo, potranno tornare a lavorare solamente quando avranno avviato il percorso per ricevere l’iniezione contro il Coronavirus. 

Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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