Chiuso il "day surgery", serve personale Covid: 15 infermiere dirottate nei centri vaccinali

Giovedì 25 Novembre 2021 di Mauro Favaro
Centro vaccinale
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TREVISO - Emergenza Covid: si torna a ridurre le attività degli ospedali. Dal primo dicembre la Day surgery di Treviso verrà chiusa per recuperare personale da impegnare nei Vax-Point per la campagna dedicata alla terza dose anti-Covid. Lo stop ai piccoli interventi chirurgici durerà quattro mesi, cioè fino a marzo. Sono oltre 1.000 le operazioni non urgenti, tra ernie, tunnel carpali, rimozione della vena safena e così via, che in questo periodo potranno essere sospese e rinviate a data da destinarsi. La speranza, però, è di poter tornare alla normalità anche prima di marzo. Dipenderà dall’andamento della campagna vaccinale. L’Usl della Marca ha infatti deciso di chiudere la Day surgery di Treviso per avere altri 15 infermieri da dirottare nei centri vaccinali.

ASOLO E ORMELLE

Adesso qui si accelera. Alla fine della settimana prossima verranno aperti due nuovi Vax-Point per aumentare il ritmo delle somministrazioni delle terze dose anti-Covid: uno nell’ex scuola Sant’Apollinare di via Malombra ad Asolo, messa a disposizione gratuitamente dal Comune guidato dal sindaco Mauro Migliorini, e l’altro nell’ambito della casa di riposo Luigi e Augusta di Ormelle (qui il servizio era attivo solo di mercoledì). «Queste due nuove sedi saranno pronte verso il 5 novembre. Poi saranno operative 7 giorni su 7. Oltre all’hub dell’ex Maber di Villorba, inoltre, anche i Vax Point di Vedelago e Godega diventeranno operativi pure di sabato e domenica – fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl – per questa settimana resteremo ancora un po’ in difficoltà sul fronte delle terze dosi. Ma dalla prossima saliremo a 5mila vaccinazioni al giorno. E da quella successiva arriveremo a 7mila». L’azienda sanitaria ha già messo a disposizione oltre 50mila posti da qui alla fine di dicembre per le terze dosi. Buona parte sono già stati occupati. Ma nei prossimi giorni verranno aggiunti altri appuntamenti, anche alla luce del fatto che l’attesa tra la fine del primo ciclo e la terza dose è stata fatta scendere da sei a cinque mesi. «E siamo pronti ad aprire anche alle persone con meno di 40 anni, non appena arriverà il via libera», assicura il direttore generale. Colpisce il fatto che sia necessario chiudere la Day surgery di Treviso per recuperare 15 infermieri mentre altri 42 infermieri dipendenti dell’Usl oggi sono a casa, sospesi, con il relativo taglio dello stipendio, perché nonostante l’obbligo non hanno voluto vaccinarsi contro il Covid, senza un valido motivo. Inoltre non si può più contare sui 37 del cosiddetto “pacchetto Arcuri”. Tant’è. Adesso si tira dritto.

LA QUARTA ONDATA

La situazione è sempre più preoccupante. I contagi nella Marca stanno salendo alle stelle. Solo ieri ce ne sono stati quasi 400 (esattamente 394). E il totale dei trevigiani attualmente positivi è salito a un passo da quota 3.500 (3.497). Il tasso medio provinciale è a 227 casi per 100mila abitanti (il più colpito è il distretto di Asolo: 258). «L’andamento è pauroso – sottolinea Benazzi – il livello è sempre più impegnativo». Ciò che più preoccupa è che stanno aumentando anche i ricoveri in ospedale. Ora è stata superata quota 100: sono esattamente 103 i pazienti positivi ricoverati nei reparti Covid della Marca. Ieri ci sono stati 13 nuovi ingressi, tutti over75. Compreso un 66enne di Treviso non vaccinato finito direttamente in Terapia intensiva, dove ci sono in totale 8 pazienti. «Una parte delle persone che vengono ricoverate oggi non è vaccinata e un’altra parte è stata vaccinata ormai diversi mesi fa – dice il direttore generale – la gente sta perdendo l’immunità: per questo la terza dose è fondamentale»

Ultimo aggiornamento: 16:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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