Focolaio in classe al Besta, otto positivi. L'Usl: "Se si allarga chiuderemo la scuola"

Giovedì 29 Aprile 2021 di Mauro Favaro
L'istituto Besta di Treviso dove si è sviluppato un focolaio in una quarta superiore con otto studenti positivi

TREVISO - Focolaio di coronavirus all’istituto Besta di Treviso.

In una classe del quarto anno indirizzo commerciale della sede di borgo Cavour sono stati contagiati 8 studenti su 25. Praticamente un terzo. I primi casi erano emersi venerdì scorso. Poi la scia si è allargata. La sezione è stata subito messa in quarantena. E non è l’unica. Sono in tutto tre le classi del Besta attualmente in isolamento. Altri contagi da coronavirus hanno fatto scattare la quarantena per un’altra quarta, sempre indirizzo commerciale, nella stessa sede del centro storico. In più, sono stati messi in isolamento domiciliare anche i ragazzi di una seconda dell’indirizzo socio-sanitario nella sede dell’ex palazzina del Giorgi in zona Ghirada. 

IL TRACCIAMENTO
Il dipartimento di Prevenzione dell’Usl della Marca sta sottoponendo a tampone tutti gli studenti delle sezioni coinvolte, ricostruendo anche i loro contatti con compagni di altre classi per scongiurare il rischio che in particolare il focolaio più grande possa espandersi ulteriormente. «All’istituto Besta la situazione è sotto controllo, nonostante la segnalazione dei contagi sia arrivata in ritardo – spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria – per evitare la diffusione del contagio stiamo procedendo con il contact tracing nelle altre classi. Speriamo che questo piccolo focolaio si limiti a pochi alunni». Non fosse così, non si esclude la chiusura di tutta la scuola. «Se la situazione dovesse peggiorare, con l’entrata di più classi in quarantena – aggiunge Benazzi – valuteremo di sicuro la chiusura dell’intero istituto. Ma mi auguro che non si arrivi a questo». 

CONTATTI EXTRA SCOLASTICI
Com’è nato il focolaio che ha portato al contagio di 8 studenti della stessa sezione? Quando si parla di collegamenti epidemiologici non ci possono essere certezze assolute. A quanto pare, però, i ragazzi potrebbero essersi contagiati incontrandosi fuori dalla scuola. «L’incubazione è iniziata nel periodo in cui erano ancora in didattica a distanza – sottolinea la preside del Besta, Renata Moretti – evidentemente i ragazzi si sono visti anche in altri contesti. È la prima volta che abbiamo a che fare con un contagio multiplo all’interno di una stessa classe». Nelle altre due sezioni in quarantena i numeri non sono così elevati, almeno per il momento. Qualcuno ha sollevato il dubbio che degli studenti possano aver frequentato l’istituto anche se stavano poco bene. Ma su questo la dirigente è categorica: «Nessuno entra a scuola se sta male – mette in chiaro – al contrario, molti genitori preferiscono tenere a casa i figli al primo sospetto di malessere». Quel che è certo è che nell’ultimo periodo nelle scuole del trevigiano si stanno moltiplicando i contagi all’interno di singole classi. Un fenomeno che fino a qualche settimana fa era limitato. 

L’ESCALATION
A livello complessivo sono salite a 182 le sezioni in quarantena o monitoraggio a causa di casi di Covid. Tre settimane fa, al rientro dopo la Pasqua, erano 23. La crescita è esponenziale. Nel dettaglio, oggi ci sono 76 classi in quarantena (42 nel distretto di Treviso, 19 in quello di Pieve di Soligo e 15 in quello di Asolo) e 106 sotto monitoraggio (38 nell’area di Treviso, 24 nella zona di Pieve e 44 in quella di Asolo). Sono in media 15 al giorno le classi nelle quali vengono riscontrati casi di coronavirus. Prima del Besta, martedì era emerso un focolaio anche nell’elementare di San Pietro di Barbozza, frazione di Valdobbiadene. I test eseguiti dall’Usl su tutti i bambini hanno evidenziato 19 contagi. E il dipartimento di Prevenzione ha disposto la chiusura di tutta la scuola. Una quarantena generale: i 140 bambini dovranno rimanere in isolamento domiciliare per almeno due settimane. Ieri, intanto, dopo il ponte tra il 25 aprile e San Liberale, si è tornati a scuola anche a Treviso e Castelfranco. Nelle superiori di questi due poli scolastici, i più grandi della provincia, compreso il campus di Lancenigo, sono state applicate per la prima volta le nuove misure che prevedono il passaggio dal 50 al 70% di studenti in presenza (con il 100% di presenze nelle prime e nelle quinte). Nello specifico, nel polo di Treviso e Lancenigo si è passati da 7.600 a 10.600 studenti in presenza. E in quello di Castelfranco da quasi 3.400 a oltre 4.700. 

Ultimo aggiornamento: 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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