Covid, psicosi contagi, crescono i ricoveri e l'Usl triplica le linee

Venerdì 16 Ottobre 2020 di Mauro Favaro
Usl 2 di Treviso, psicosi contagi, ricoveri in crescita

TREVISO - Aumentano i contagi. E progressivamente aumentano anche i ricoveri di pazienti positivi al coronavirus. Nell'ultima settimana le persone che hanno bisogno di cure ospedaliere sono salite da una trentina a un passo da quota 50. Il trend è in crescita. I prossimi dieci giorni saranno cruciali. L'Usl deciderà se riaprire i reparti Covid in base all'andamento dell'epidemia in questo lasso di tempo. È già tutto pronto. L'aumento dei contagi non aiuta. I centralini dell'azienda sanitaria sono letteralmente presi d'assalto da persone che riferiscono di essere stati a contatti con amici risultati positivi. Anche non in modo stretto. Ma la paura fa il resto, facendo scattare la psicosi. «C'è una montagna di richieste di tamponi che arriva in questo modo conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl andremo a triplicare le linee telefoniche: ne avevamo due e passeremo a sei». Il tutto mentre i Covid point continuano a garantire più di 2mila test al giorno. 
IL QUADRO Per quanto riguarda i ricoveri, invece, dall'Usl predicano calma. «Riguardano pazienti con sintomi lievi, tra i 35 e i 55 anni, che entrano in Malattie infettive specificano non c'è nessuno in terapia intensiva o sub-intensiva.

A questi si aggiungono dei pazienti positivi sintomatici ricoverati in ospedale di comunità perché non sono nelle condizioni di fare la quarantena nella loro abitazione o all'interno della casa di riposo». 


I FOCOLAI Quel che è certo è che l'aumento dei contagi non fa dormire sonni tranquilli. Nelle ultime 24 ore sono emerse 126 nuove positività al coronavirus. Al centro dell'attenzione c'è il focolaio scoppiato nella cooperativa Co-Work che lavora per la società di logistica Xlog di Geox nello stabilimento di Signoressa. L'azienda sottopone già da tempo i lavoratori a screening periodici. Lunedì sono emerse 13 contagi. E a quel punto è intervenuta la task force dell'Usl. «Già da mesi diamo la possibilità ai lavoratori di sottoporsi al tampone periodicamente, su base volontaria spiegano dalla Geox rispettiamo tutti i protocolli e facciamo sempre tutti i test con la massima attenzione». Era difficile pensare di non registrare nemmeno un caso in un'azienda che conta qualcosa come 600 lavoratori, tra dipendenti diretti e indiretti. Proprio gli screening periodici, però, hanno permesso di individuare subito la scia di contagi. Adesso l'Usl sta sottoponendo a tampone i familiari delle persone risultate positive, per le quali è scattato l'isolamento. L'aggiornamento di ieri sera indica che i contagi nell'azienda di magazzini e logistica con base nel distretto di Asolo sono saliti a 36. Nella giornata di ieri, poi, le organizzazioni sindacali hanno segnalato un nuovo contagio nello stabilimento Electrolux di Susegana. Stando a quanto riferito, è risultata positiva un'operaia che lavora alla linea 3. Di pari passo sono stati sospesi tutti i colleghi che erano entrati in stretto contatto con lei. Sempre ieri, inoltre, sono stati confermati due contagi in una classe quinta di una scuola elementare del distretto di Pieve di Soligo. I tamponi rapidi non vengono eseguiti direttamente all'interno della classe quando emerge più di una positività. E così non è rimasto che mettere in quarantena a casa l'intera sezione. A livello generale, ad oggi sono esattamente 1.568 i trevigiani che stanno combattendo contro l'infezione da coronavirus. Quasi il 20% dei 7.858 casi registrati in tutto il Veneto. Mentre 3.025 persone sono in isolamento a casa, compresi i contatti, i casi sospetti e le azioni precauzionali. Non c'è una provincia nel resto della regione che conta più quarantene domiciliari. Gli ospedali, infine, sono arrivati a registrare il ricovero di 48 pazienti positivi al coronavirus: 22 al Ca' Foncello, 14 nell'ospedale principale di Vittorio Veneto e 12 nell'ospedale di comunità della stessa Vittorio Veneto. E ieri c'è stato un nuovo decesso legato al Covid. È mancata una signora di 64 anni, già colpita da altre gravi patologie, che dopo la conferma della positività era stata ricoverata nel reparto di Medicina di Vittorio Veneto. Salgono così a 359 i decessi legati al coronavirus registrati nella Marca negli ultimi otto mesi di epidemia, cioè dalla fine dello scorso febbraio ad oggi. 
 

Ultimo aggiornamento: 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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