Effetto Covid. Pizzerie e alberghi diventano mense: «Già 500 richieste»

Mercoledì 20 Gennaio 2021 di Elena Filini
Effetto Covid. Pizzerie e alberghi diventano mense

TREVISO - «Pizzeria da Maria riapre a mezzogiorno per servizio mensa per i lavoratori.

Potranno accedere al locale e usufruirne solo le ditte e i lavoratori con partita Iva attiva, firmando un contratto non vincolante al fine di tener traccia dei commensali e della veridicità dei dati forniti». Ferdinando Busato gestisce con la famiglia il locale. E ieri con una quindicina di coperti ha inaugurato il servizio. Se nel primo lockdown sono state esperienze isolate, ora è boom di servizio mensa. Fipe calcola che circa un quarto degli iscritti si sia proposto, quindi 500 locali su duemila. «Ma non è una novità per noi spiega Busato. Abbiamo già offerto il punto mensa nel primo lockdown, dal 26 aprile: abbiamo rapporti continuativi con agenti di commercio, uffici e operai. Sono stati i clienti a contattarmi per chiedere di fare questa cosa, non volevano più mangiare panini al freddo tutti i giorni».


LE NECESSITÀ

«Ho contattano il sindaco, Confcommercio e la Prefettura che mi hanno indicato le linee guida aggiunge il titolare della pizzeria, si andrà avanti così da martedì a venerdì a pranzo. Poi continuiamo con l' asporto da venerdì a domenica». «Il servizio mensa è una possibilità concreta di rendere nuovamente un necessario servizio di ristorazione a favore delle tante attività produttive aperte conferma la presidente di Fipe, Dania Sartorato. Monitoreremo la correttezza dei contratti che devono essere sottoscritti nel rispetto delle regole e aderenti alle reali esigenze. No agli eccessi». Busato ha uno storico di presenze a mezzogiorno: «Serviamo un bacino ampio nella zona di Zero Branco. Quindi anzitutto lo facciamo per dare un servizio agli utenti. Ci sono tanti operai che non sanno dove andare a mangiare. Dopo settimane al freddo in furgone hanno bisogno di un luogo caldo». Così, in stretto contatto con il sindaco, ha deciso di riaprire. «Ora, per essere del tutto tranquilli, attendiamo la visita dell'Usl che certifichi con verbale che siamo in regola» aggiunge.


GLI ACCORDI

Ma non c'è solo lo spirito di servizio: aprire a pranzo è uno spiraglio di normalità. Così la pensa anche Antonella Nascimben, che al Fogher ha stipulato un contratto con l'Usl per fornire servizio mensa ai dipendenti della Madonnina e si appresta a chiudere anche con Unindustria. «Il Fogher è un luogo strategico per il polo della Madonnina e l'Appiani sottolinea. Ho cominciato giovedì con i clienti che dormono in albergo, ma ho avuto richieste anche dal mercato ortofrutticolo. Da ieri ho iniziato con la Madonnina. Ora servo 30 persone a pranzo, ma ci sarà un aumento. Anche con Unindustria firmeremo un contratto. Gli operai hanno bisogno di un luogo caldo dove poter mangiare e usare il bagno. E ai dipendenti della Madonnina, in prima linea durante l'emergenza, non potevo dire no». La formula è stipulare un contratto con l'ente o l'impresa per fornire il servizio ai loro dipendenti. «Non nascondo che economicamente è un modo di stare a galla e guardare al futuro con un minimo di positività» conclude Nascimben.


LE RICHIESTE

Questa modalità di apertura era consentita anche nel primo lockdown. Oggi però, dopo undici mesi di crisi, è una possibilità colta da molti. «La ragione del proliferale di adesioni è la doppia necessità riprende Sartorato: i locali hanno bisogno di lavorare e ci sono migliaia di cittadini al freddo senza servizi». Anche di questo si è discusso lunedì nell'incontro tra i vertici nazionali di Fipe e il ministro Patuanelli. «Si è affrontato il tema dell'assenza di un luogo caldo in cui riparare, ma anche il grande afflusso nei market: la gente non smette di mangiare. Abbiamo chiesto al ministro che si apra a pranzo per le attività. Noi stiano morendo, mentre gli alimentari hanno fatturati altissimi. E molti lavoratori non sanno dove andare. Chiediamo che almeno i locali di una certa metratura possano aprire». Anche perché, spiega Sartorato, altrimenti sarà un proliferare di servizi mensa più o meno in regola. «Molti fanno firmare al cliente pseudo contratti, ma non tutti hanno appalti dimostrabili. Questi servizi mensa rispondono alle regole? Per esserne certi bisogna mettere mano alle riaperture al più presto».

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