A Treviso ricoverato un 22enne. In terapia intensiva 52enne no vax

Lunedì 19 Luglio 2021 di Alberto Beltrame
Rianimazione Altri due ricoveri in ospedale per contagi da Covid : il 52enne è in terapia intensiva
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TREVISO - ll coronavirus torna a fare paura. Nelle ultime ore altre due persone sono state ricoverate negli ospedali trevigiani dopo essere stati contagiati dal Covid19. Si tratta di un ragazzo di 22 anni, trasferito in reparto al Ca’ Foncello, e di un 52enne ricoverato direttamente in terapia intensiva, dov’è stato intubato. Entrambi non si erano sottoposti al vaccino e in particolare il cinquantenne, stando a quanto emerso, sarebbe un convinto “no - vax”. «I segnali sono preoccupanti - afferma il direttore generale dell’Usl Francesco Benazzi - e il timore è che il peggio debba ancora arrivare: ci aspettiamo ulteriori casi nei prossimi giorni, per lo più causati dai festeggiamenti nelle piazze, e non solo, per le vittorie della nazionale di calcio. I sintomi, infatti, si fanno avanti a circa 10 giorni dal contagio». In rianimazione, oltre al 52enne, rimane ricoverato il 71enne anch’egli fino a quel momento riluttante al vaccino «per timore di possibili reazioni avverse». Tardivo, purtroppo, il ripensamento. Non aveva prenotato l’appuntamento per il siero anti Covid neanche il 22enne che si è presentato in ospedale nelle scorse ore con una preoccupante broncopolmonite. «Era a casa da una settimana con febbre alta e difficoltà respiratore - precisano i vertici dell’azienda sanitaria -.

Né il suo caso né quello del cinquantenne al momento sembra riferibile a un focolaio in particolare. Ma è già scattato il piano di tracciamento per risalire ai recenti contatti». Ovviamente si cercano riscontri anche su possibili mutazioni dei virus. 


L’ESCALATION

Non a caso, stando alle ultime analisi effettuate, la famigerata variante Delta rappresenta ormai oltre un terzo dei nuovi contagi. Ma il problema vero è rappresentato da chi, pur potendo, non si è ancora vaccinato. Non è un caso se tra i 9 ricoveri attuali, 6 a Treviso (due dei quali in terapia intensiva) e 3 al Covid Hospital di Vittorio Veneto, nessuno si fosse sottoposto all’iniezione. I trevigiani attualmente positivi sono saliti a quota 1.092. Ieri se ne sono aggiunti 58. In totale oggi sono quasi 1300 le persone in isolamento, compresi i contatti. Il virus ha colpito anche 25 persone già vaccinate con due dosi. Fino ad ora, comunque, nessuno di questi ha dovuto rivolgersi all’ospedale. A Vittorio Veneto nei giorni scorsi è stato ricoverato in Pneumologia un uomo di 50 anni. Aveva fissato la vaccinazione per il 14. Purtroppo, però, il virus è arrivato prima. Mentre a Treviso è risultata positiva una giovane donna incinta ricoverata nel reparto di Ostetricia, che si aggiunge ai due pazienti no vax e alla donna di 85 anni, non vaccinata, contagiata dalla figlia, a sua volta non vaccinata. Ora preoccupa soprattutto la diffusione della variante Delta. «È destinata a soppiantare l’Inglese», avvertono gli specialisti dell’azienda sanitaria. 


LE MUTAZIONI
Il quadro trevigiano è stato delineato alla luce dei primi risultati di una serie di sequenziamenti eseguiti dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie su 303 tamponi sospetti inviati dal centro di Microbiologia del Ca’ Foncello. Gli esiti non lasciano margini di interpretazione. Sono stati 103 i contagi causati dalla variante Delta. Vanno a sommarsi agli 80 già confermati nelle scorse settimane, tra i quali 60 legati al focolaio nella comunità Sikh di Ormelle, ora spento. Ci sono poi stati 100 contagi da mutazione Inglese, 30 da Nigeriana e altri 30 da Sud Africana, 29 da Brasiliana e 11 dalla variante Egiziana. Tra tutte, preoccupa in particolare la Delta perché risulta essere più contagiosa fino al 60% rispetto alle altre. La cosiddetta Indiana è stata individuata anche tra i contagiati dei due focolai esplosi in seguito alle feste private organizzate la settimana scorsa a Jesolo e Ponzano, che hanno complessivamente portato a individuare 22 ragazzi positivi e a mettere in isolamento più di 250 persone, comprese le loro famiglie. E non è ancora finita. «Sono in corso altri sequenziamenti relativi al focolaio di Jesolo – sottolinea Benazzi – tra lunedì e martedì avremo il quadro definitivo». 

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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