Alberghi ancora vuoti, per attirare i turisti tariffe scontate del 40%

Giovedì 29 Aprile 2021 di Paolo Calia
Alberghi ancora vuoti, per attirare i turisti tariffe scontate del 40% (Foto di morettic73 da Pixabay )
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TREVISO - «Inutile girarci attorno: il lavoro non sta decollando». Giovanni Cher, presidente degli albergatori trevigiani, smorza gli entusiasmi per la ritrovata zona gialla, per la lenta ripresa dell'attività.

Che nel settore alberghieri è fin troppo lenta. Mentre a Padova o a Venezia gli alberghi riaprono in vista del fine settimane del primo maggio, a Treviso non si muove foglia. Per dare una scossa alla situazione, Cher annuncia la strategia che seguiranno gli albergatori: «Io consiglio di fare le vacanze nella Marca quest'anno perché, come categoria, abbiamo deciso di applicare forti sconti sulle tariffe anche a costo di altri sacrifici. È bene approfittarne perchè, dal prossimo anno, i prezzi torneranno quelli di sempre». L'entità degli sconti resta vaga - «ognuno deciderà in base alle proprie caratteristiche» - ma si parla di un 30-40%. Intanto resta la situazione di difficoltà. «Ho fatto un rapido sondaggio tra i colleghi - continua Cher - e rispetto alla settimana scorsa il quadro non è cambiato. È vero che ormai le prenotazioni arrivano la mattina per la sera o per il giorno dopo, ma ad oggi nessuno registra novità particolari. Si rimane, per chi va bene, nella media dei 5-6 clienti al giorno. E parliamo solo di gente che si muove per lavoro, non di turisti».


IL FUTURO

Le previsioni per i prossimi mesi non sono ottimistiche: «Ci attendiamo un anno in linea col 2020, dove il fatturato è calato mediamente dell'80% - ammette Cher - la gente magari spenderà per andare al mare o in montagna, non per visitare le città d'arte, come Treviso. Troppe incognite, a cominciare dagli orari e da cosa si potrà fare. L''unica cosa che può invertire la tendenza è vaccinare il più possibile». Federico Capraro, presidente dell'Ascom trevigiana e albergatore, allarga la previsione all'intero comparto del turismo: «Nonostante la zona gialla e la possibilità di muoversi di più, resta un ostacolo psicologico sulla ripresa. È vero, di prenotazioni non ce ne sono, il mercato estero è bloccato. Il settore turismo dà ormai per perso il mese di maggio, qualcosa di più sta vedendo per giugno».


LE COLLINE

La cartina tornasole dello stato di salute del turismo trevigiano è rappresentato dalle colline del Prosecco patrimonio dell'Umanità. Nemmeno il loro fascino riesce ad alzare il livello di fiducia: «Neanche nelle strutture ricettive di quella zona si stanno registrando prenotazioni per questo fine settimana o per i prossimi - osserva Capraro - qualcosa sta arrivando in vista dell'estate, ma parliamo di prenotazioni rimborsabili e facilmente annullabili. In quell'area però possono sperare in qualcosa di meglio quelle strutture con piscina, dove è possibile stare all'aperto. Ma, alla fine, dal punto di vista turistico, il 2021 non sarà molto migliore del 2020. Si lavorerà molto col mercato interno, quindi più con i fine settimana che con i periodi lunghi».


IN CITTÀ

Intanto tiene banco la decisione della giunta comunale di Treviso di trasformare lo storico Palazzo Scotti, chiuso da anni, in un piccolo albergo da 15 camere: «Va benissimo recuperare un edificio storico e molto bello - ammette Capraro - ma un albergo non porta un solo turista in più. Semmai è un supporto per altre iniziative. Quindi ci incontreremo col sindaco Mario Conte, sempre disponibile, per parlare di eventi e di soluzioni per portare gente in città». Sull'argomento è più drastico Cher: «Prima della pandemia, il tasso di occupazione dei posti letto in città era attorno al 50% - osserva - non servono quindi nuove strutture. Semmai serve migliorare gli alberghi che già ci sono».

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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