Da Oderzo allo Spallanzani: «Così sconfiggeremo il virus»

Mercoledì 1 Aprile 2020 di Valeria Lipparini
Giuseppe Caroli
ODERZO La chiamata è arrivata e il dottor Giuseppe Caroli ha risposto. Senza esitazione. Non prima di essersi consultato con la sua famiglia. La moglie, medico in pensione, gli ha raccomandato la massima attenzione. I tre figli non si sono opposti. E lui è partito da Oderzo, dove vive ormai da 34 anni, diretto all'ospedale Spallanzani di Roma. Sta lavorando per aprire un nuovo maxi reparto con 60 posti letto per malati gravi di Covid-19 e laboratori per studiare i virus. «Anche quelli più cattivi» dice il dottore. Originario di Spello, dove ha ancora casa, è stato direttore sanitario dell'ospedale di Oderzo dal 1984 al 1990. Poi, ha ricoperto l'incarico di direttore generale dell'Asl di Tivoli ed è stato commissario dell'ospedale Sant'Andrea dell'Università La Sapienza di Roma. 

A DISPOSIZIONE
In pensione dal settembre dello scorso anno, giovedì sera ha ricevuto la telefonata dell'assessore regionale del Lazio. «Mi chiedeva di aprire il padiglione per infetti costruito dalla Protezione civile all'interno dell'area dello Spallanzani. È praticamente un ospedale a sé, terminato nel 2017 e mai reso operativo. Una sfida contro il tempo, ma ho detto subito Sono pronto. Quando ho iniziato questa professione ho giurato, sulle orme di Ippocrate, che avrei vissuto per prendermi cura della salute del prossimo. Ora posso darmi da fare in un'epidemia che non ha eguali nella storia mondiale». 

DETERMINATO
Lunedì era a Roma, attaccato al telefono per aprire già dopo Pasqua i primi venti posti di terapia intensiva per malati Covid- 19. «La situazione cambia così velocemente che non so dire se i restanti 40 posti letti saranno di terapia intensiva o semi intensiva». Paura di tornare a fare il medico in prima linea? «No, paura non ne ho. Sarò attento, perfino maniacale, nel proteggere me stesso per non infettare le persone che lavorano a mio stretto contatto e, in ultima analisi, la mia famiglia quando tornerò a Oderzo. Ho un nipotino di 3 anni, ci mancherebbe che portassi il contagio a casa». Soddisfazioni? «Lavorerò in un campo minato, com'è quello di un virus sconosciuto contro cui non abbiamo ancora armi. Ma all'interno dello Spallanzani ci saranno laboratori di biosicurezza BS3 e BS4 per svelare i segreti di questo e di altri virus. Andiamo in guerra e combattiamo con tutto quello che abbiamo, comprese la fantasia e la speranza. Sarà una lotta lunga ma ce la faremo». 

I PERICOLI
Lavorerà in trincea. Lo sa benissimo. E assicura di non temere la stanchezza «compagna inevitabile», né l'impotenza «per non riuscire a fare tutto quello che vorrei». Però ha alcune certezze che mettono in crisi lo scorrere della vita così com'era concepita prima del Covid-19. «Il virus è una brutta bestia che abiterà con noi a lungo, almeno finchè non avremo trovato un vaccino. Abbiamo debellato malattie importanti come la tubercolosi, il vaiolo, la poliemelite soltanto grazie ai vaccini. Servirà anche per liberarci dal Covid. Non sappiamo, infatti, quando i malati, ormai guariti, non saranno più nemmeno contagiosi. La vita sociale non sarà mai più quella di qualche mese fa. Si immagina gli happy hour dei giovani con assembramenti da stadio? Tutti ammassati gli uni agli altri. Non potrà capitare di nuovo. Gli assembramenti saranno cancellati dalle nostre vite e impareremo nuovi sistemi di socializzazione e comunicazione». Quello che preme maggiormente al dottor Caroli sono i vaccini. «Il paese che ha messo il turbo è l'America. Sta sperimentando, ma non possiamo prevedere se la strada segnata è quella giusta. Ogni paese cerca di provare farmaci diversi, o anche combinazioni tra loro. Ma qualcosa di definitivo ancora non c'è. Ed è ottimistico pensare che ci sarà a breve termine. Nel frattempo si può usare il massimo scrupolo, lavarsi le mani, arieggiare casa e quando arriverà l'estate usare i condizionatori il meno possibile». Preoccupazione per i suoi cari a Oderzo? «Mia moglie sa badare a se stessa e sono orgoglioso dei miei tre ragazzi. Con il pensiero, ogni sera, sarò con loro». 

 
Ultimo aggiornamento: 15:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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