Treviso. Covid. Didattica a distanza 30mila studenti a casa

Martedì 27 Ottobre 2020 di Mauro Favaro
Covid. Didattica a distanza 30mila studenti a casa

TREVISO Da domani il 75% degli studenti delle superiori dovrà seguire le lezioni da casa.

Per la Marca vuol dire quasi 30mila ragazzi su poco meno di 40mila. A conti fatti, solo 9.900 giovani continueranno a frequentare le scuole in presenza, a rotazione. Gli istituti stanno riorganizzando le proprie attività in fretta e furia per rispettare quanto dettato nell'ultimo decreto per l'emergenza coronavirus, valido fino al 24 novembre.

 
L'ORGANIZZAZIONE

Ieri pomeriggio i presidi si sono confrontati con gli uffici scolastici di Treviso e del Veneto. Non restano che 24 ore per avviare la didattica a distanza per tre quarti dei ragazzi. «Gli orari non subiranno modifiche: non sono stati previsti ingressi dopo le 9 o doppi turni fa il punto Barbara Sardella, dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso ogni scuola sceglierà in modo autonomo come suddividere le classi tra didattica in presenza e a distanza. Con la raccomandazione di garantire sempre la presenza agli studenti con disabilità». Ci sono anche problemi tecnici da risolvere. Teoricamente gli insegnanti dovrebbero fare le lezioni a distanza direttamente dalla scuola. Ma non tutti gli istituti sono dotati di collegamenti a internet in grado di gestire più di trenta videoconferenze in contemporanea. «Se non sarà possibile fare le lezioni dalla scuola, si valuterà la possibilità che gli insegnanti garantiscano la didattica a distanza da casa», allarga le braccia Sardella. Non ci sono altre strade. L'incredibile lavoro fatto tra agosto e settembre non è bastato davanti alla crescita esponenziale dei contagi. 


INTERVENTI INUTILI

La Provincia ha investito oltre 3 milioni per recuperare nuovi spazi in modo da garantire il distanziamento tra gli studenti. Per non parlare dei locali presi in affitto, delle modifiche strutturali e della partita dei banchi. «I Comuni e la Provincia hanno realizzato innumerevoli interventi per reperire nuovi spazi. E tutti i dirigenti scolastici hanno fatto sforzi organizzativi straordinari evidenzia Carlo Rapicavoli, direttore generale del Sant'Artemio poi il governo si rende conto che non può essere garantito in sicurezza il trasporto pubblico, spesso anche solo per il rischio percepito, malgrado le ripetute richieste di interventi per potenziare il servizio con l'ausilio dei mezzi delle imprese private. Allora decide per la didattica a distanza nelle superiori per almeno il 75%. Incuranti delle conseguenze per la formazione e la crescita dei nostri studenti». Un punto, quest'ultimo, che sta particolarmente a cuore alla dirigente dell'ex provveditorato. «Dispiace che i ragazzi non possano continuare la vita scolastica in presenza a contatto con i propri pari, che è un'esperienza fondamentale per la crescita di un individuo sottolinea Sardella tutti hanno fatto un gran lavoro, investendo parecchi soldi, per consentire agli studenti di poter stare in classe. Purtroppo, però, la situazione di emergenza ha richiesto scelte sofferte ma obbligate». 


GRUPPI DI LAVORO

Il primo a partire con la didattica digitale integrata al 75% sarà l'istituto tecnico-professionale Galilei di Conegliano. Qui le lezioni a distanza cominceranno già oggi. Nel dettaglio, sono stati creati quattro gruppi da 12 classi ciascuno che andranno a scuola in modo alternato. Con la didattica a distanza si passerà da mille a 250 studenti in presenza. «Dopo il Dpcm avevamo già iniziato a definire la nuova organizzazione spiega il preside Salvatore Amato e così abbiamo deciso di partire subito, senza rivedere le comunicazioni già date alle famiglie». Per la maggior parte delle altre scuole, invece, oggi sarà l'ultimo giorno con tutte le classi in presenza. Da domani tutti gli istituti adotteranno la didattica a distanza per il 75% dei ragazzi. Compreso il liceo Canova di Treviso, che un mese e mezzo fa era stato tra i pochi ad accogliere subito tutti i propri ragazzi in presenza. Adesso si passerà da 1.400 a 350 studenti all'interno delle classi. «Abbiamo diviso le classi in 4 gruppi tira le fila la preside Mariarita Ventura e ogni gruppo verrà a scuola per una settimana su quattro». Gli altri seguiranno le lezioni da casa. 
 

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