Controlli anti-Covid per i passeggeri: nuovo punto tamponi all'aeroporto Canova

Martedì 20 Luglio 2021 di Mauro Favaro
All'aeroporto Canova di Treviso verrà allestito un punto tamponi per i passeggeri in arrivo

TREVISO - Scattano i controlli anti-Covid per i 1.500 passeggeri che ogni giorno atterranno all’aeroporto di Treviso. L’Usl della Marca sta per aprire un punto tamponi nell’area del terminal per consentire alle persone in arrivo di sottoporsi subito al test. Nelle ultime ore ci sono stati diversi incontri tra l’azienda sanitaria e Save/AerTre, la società che gestisce lo scalo, per individuare lo spazio più adatto. Si partirà già da oggi. «Siamo pronti a muoverci sulla base dell’ordinanza firmata dal governatore Luca Zaia», conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl.

L’iniziativa rientra nel piano di monitoraggio contro la diffusione delle varianti del coronavirus. A partire dalla Delta, la cosiddetta indiana, che nella Marca rappresenta già oltre il 33% del totale dei contagi. 


SOTTO LA LENTE

L’attività di controllo all’interno del Canova non si preannuncia semplice. Solo a giugno sono stati oltre 45mila i passeggeri atterrati a Treviso. Sotto la lente adesso ci sono in particolare le persone non vaccinate che arrivano o rientrano da Regno Unito, Malta, Spagna, Grecia, Slovenia, Croazia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Francia, Cipro, Lussemburgo, Romania e Bulgaria. Compreso chi è transitato per uno di questi Paesi nei 14 giorni precedenti l’arrivo nel trevigiano e in Veneto in generale. Per dare una misura, il mese scorso circa 7.200 persone sono atterrate al Canova dalla Spagna. E poco meno di 3mila dalla Grecia. 


LA RACCOMANDAZIONE

I tamponi per il Covid in aeroporto verranno eseguiti su base volontaria, indipendentemente dalla provenienza dei passeggeri. Ma sono fortemente raccomandati già prima di uscire dal terminal per chi arriva proprio da uno dei 14 Paesi alle prese con un’impennata dei contagi. «Si tratta di un’attività prudenziale – specifica Zaia – che riguarda in particolar modo alcuni Paesi europei per i quali l’Ecdc, l’European centre for disease prevention and control, segnala delle criticità. Peraltro anche in Veneto abbiamo casi di positività al rientro, poi trasmessa a soggetti che finiscono in ospedale oppure in Terapia intensiva. In via di estrema cautela per la salute dei cittadini, per chi rientra da questi Paesi europei, e che non è vaccinato, si fa obbligo di effettuare un tampone, dando l’opportunità di effettuarlo o all’arrivo in aeroporto o in uno dei centri tampone del territorio». 


VIA TERRA E VIA MARE

Anche alle persone che giungono nella Marca con un mezzo diverso dall’aereo, sempre da questi 14 Paesi, è fortemente raccomandata l’esecuzione di un tampone entro 24 ore. Vale lo stesso pure per chi ha già in mano il Green Pass. «I possessori di Digital Green Certificate (Dgc) si possono comunque sottoporre al tampone su base volontaria – si legge nell’ordinanza del presidente della Regione – ai fini di sorveglianza, i soggetti che effettuano il tampone possono accedere ai punti tampone per un ulteriore controllo entro le 72 ore successive». 


PERSONALE SANITARIO

Per quanto riguarda gli operatori della sanità, infine, è previsto lo screening obbligatorio al rientro al lavoro dopo periodi di ferie di più di tre giorni, indipendentemente dalla provenienza. «Anche questo – fa notare il Governatore – è un lavoro di prevenzione per evitare sorprese, perché il virus purtroppo ci ha abituato a cambiamenti repentini di scenario. Vediamo peraltro che la campagna vaccinale sta funzionando anche in relazione ai soggetti ricoverati. Perciò è necessario che tutti ci mettiamo d’impegno nel collaborare per mantenere viva l’azione di screening nella popolazione».

Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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