Contagi alle stelle, l'Usl: «Mascherina all'aperto anche in Sinistra Piave»

Martedì 14 Dicembre 2021 di Mauro Favaro
L'Usl raccomanda di indossare la mascherina all'aperto anche in Sinistra Piave

TREVISO - L’allarme contagi si allarga dall’asolano alla pedemontana, e anche oltre. Il 70% dei comuni trevigiani è in fascia rosso scuro. Ma il distretto di Pieve di Soligo, in particolare, ha seguito quello di Asolo superando a sua volta il tasso di 600 casi di Covid per 100mila abitanti. Il primo, il territorio dell’ex Usl 7, è salito a 623 casi. Mentre il secondo, l’ex Usl 8, è già a 649. Si viaggia tra il 20 e il 25% in più rispetto alla media della Marca (521). Così, come fatto per il distretto di Asolo, ora l’Usl chiederà anche ai 28 Comuni del distretto di Pieve di Soligo, a partire da Conegliano e Vittorio Veneto, di imporre l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto e di sospendere le feste e le attività pubbliche collegate al Natale. «Oggi sentirò i sindaci» - rivela Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria.


MASCHERINA OBBLIGATORIA

Qualche primo cittadino della sinistra Piave ha anticipato i tempi. A Conegliano si ritorna subito alle mascherine obbligatorie anche all’aperto. Il sindaco Fabio Chies firmerà l’ordinanza proprio questa mattina. Parallelamente, verrà ridotta la capienza del Villaggio di Natale in piazza. Domenica tra le casette non sono mancati gli assembramenti di persone senza mascherina. Fermo restando che per entrare serve il Green Pass, ora verrà tagliato il numero di cittadini che possono essere presenti contemporaneamente. «Siamo pronti a stingere: la tutela della salute viene prima di tutto – spiega Chies – pure se, per quanto riguarda i contagi, Conegliano attualmente non è al livello di altri comuni vicini». Anche a Fregona è stato introdotto l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. L’ordinanza, già firmata dal sindaco Patrizio Chies, resterà valida fino al 15 gennaio 2022.

I trasgressori rischiano multe da 400 a 3mila euro. Oggi si guarda con apprensione ai distretti di Asolo e Pieve di Soligo. 


NUMERI DA FASCIA ROSSA

In realtà, però, ormai tutta la Marca è in fascia rossa. Sono 53 i comuni oltre il tasso dei 500 contagi per 100mila abitanti, tra i quali Castelfranco, Asolo, Valdobbiadene e Vittorio Veneto. Più altri 14 tra i 400 e i 500 casi, ma con un andamento in crescita, come Conegliano, Montebelluna, Paese, Preganziol, Silea, Spresiano, Casale sul Sile e Breda. Poco più di un mese fa, il 10 novembre, per dare un’idea, c’erano quattro comuni oltre il tasso di 250 casi per 100mila abitanti. Adesso, invece, è più semplice indicare chi non ha ancora visto schizzare i contagi alle stelle. Sono solo 5 i comuni rimasti sotto la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti: Maserada, Ponte di Piave, Salgareda, Motta di Livenza e Meduna. Nell’ultima settimana nella Marca sono stati registrati più di 4.500 nuovi contagi. Solo ieri sono stati 521. Ormai si è a un passo dai 10mila trevigiani attualmente positivi (9.654). Il tasso medio provinciale è balzato a 521 casi per 100mila abitanti. Oltre ai boom dei distretti di Asolo e Pieve di Soligo, il quadro è completato dai 405 casi del distretto di Treviso Nord e dai 382 di quello di Treviso Sud. 


OSPEDALI IN EMERGENZA

Gli ospedali vivono già una situazione di emergenza. Al momento ci sono 260 pazienti positivi ricoverati nei reparti Covid. Compresi 21 in Terapia intensiva. Un numero che non si registrava dall’ultima ondata. L’Usl ha aperto nuovi posti di Rianimazione e accorpato dei reparti per ricavare nuovi posti letto Covid, allestendo anche unità esterne per persone con patologie diverse dall’infezione da coronavirus, come quella dell’ospedale di comunità di Pederobba, alla quale a breve se ne aggiungerà un’altra tra Conegliano e Oderzo. E poi si è iniziato a ridurre l’attività ordinaria, come il blocco della Day Surgery di Treviso, con la conseguente riduzione degli interventi chirurgici non urgenti. Sono già più di mille quelli che rischiano di slittare ad aprile. Va però sottolineata un’evidente differenza rispetto alla terribile ondata del Covid vissuta alla fine dell’anno scorso. Oggi i contagi viaggiano quasi allo stesso ritmo di 12 mesi fa. Ma ci sono molti meno ricoveri negli ospedali. Giusto un anno fa il tasso di ricoveri settimanali per 100mila abitanti era a 34,2. Adesso, invece, si è a meno della metà: 14,8. Una differenza enorme che per l’Usl non rappresenta altro che l’effetto della maxi campagna vaccinale contro il coronavirus, sommata sempre al rispetto delle misure di prevenzione. 

Ultimo aggiornamento: 16:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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