Crisi di coppia per colpa della pandemia: 800 divorzi

Venerdì 4 Febbraio 2022 di Elena Filini
In aumento il numero dei divorzi durante la pandemia da Covid19

TREVISO - Con la pandemia la coppia scoppia: 756 coppie si sono dette addio a Treviso nell’ultimo anno. Un trend in crescita esponenziale: negli ultimi 10 anni il tasso dei divorzi in città è salito del 60%. Ne usciremo migliori? Non sembra. La pandemia ha accelerato la distruzione di matrimoni e unioni che all’apparenza sembravano solide. Tempi sballati, smart working, ansia, convivenza forzata hanno aperto squarci di insofferenza all’interno della coppia. Solo a Treviso quasi 800 coppie nell’anno appena concluso hanno deciso di dividersi. I dati che emergono dal Consultorio famigliare del centro della famiglia parlano chiaro. «Il Covid ha fatto emergere conflitti latenti» spiega il team di esperti che si occupa di conflitti di coppia.


La conferma anche nei calcoli di Adico, tramite dati Istat: i divorzi sono passati dai 28.427 del 2020 ai 29.191 del 2021. Segno delle conflittualità crescenti tra i coniugi che trova riscontro anche al Consultorio Familiare del Centro della Famiglia di Treviso dove il numero di sedute di supporto alle coppie in crisi - tra incontri di consulenza psico-relazionale, colloqui di psicoterapia di coppia e mediazione familiare - è passato da 470 del 2020 a 502 del 2021, con i nuovi accessi costituiti per la maggior parte dalla fascia tra i 35 e i 45 anni.

Inaspriti, dunque, i contrasti nelle coppie come confermato dai dati Istat che per Treviso e provincia mostrano nel 2021 un incremento dei divorziati nell’ordine delle 764 persone, pari a +2,7% rispetto all’anno precedente, a conferma di un trend che segna +60,7% a partire dal 2012 (18.164). Un fenomeno sempre più diffuso che mostra picchi importanti soprattutto tra gli over 50. Crescono infatti maggiormente tra gli ultra cinquantenni i divorzi, in Veneto passati in questa fascia d’età dai 110.669 del 2020 a ben 117.981 del 2021, con una variazione pari a + 6,6%.


L’ANALISI
Rinchiuse in casa, senza spazio per la socialità, con l’angoscia della salute e del lavoro: questi i motivi principali per cui molte coppie nel 2021 sono scoppiate. «Sono molteplici i fattori all’origine dell’acuirsi delle crisi di coppia nel contesto della pandemia – commenta la psicologa e psicoterapeuta sistemico - relazionale Francesca Basso del Consultorio –: la convivenza forzata, tempi e modalità di lavoro inedite che hanno condotto a cercare nuovi equilibri relazionali, la fatica nella gestione della quotidianità. Fattori che sembrano aver prodotto effetti maggiori sugli ultra50enni. Nel dettaglio, dal nostro osservatorio abbiamo constatato come, soprattutto nell’ultimo anno, le coppie di questa fascia d’età che si sono rivolte al Consultorio spesso siano arrivavate a richiedere un supporto ormai esasperate dai conflitti e dai problemi che ci sono da sempre. Parallelamente alle restrizioni – continua Basso – sono infatti venuti a mancare tutti quegli spazi di socialità, di coppia e personali, che normalmente potevano dare nuova energia alla relazione coniugale. Ciò ha fatto affiorare nodi e conflitti latenti che sono emersi con particolare intensità».


COME FARSI AIUTARE
Non tutti i conflitti sono tali da portare ad un allontanamento definitivo. Ma bisogna essere in grado di superare i tabù relativi all’analisi di coppia. «Il Consultorio del Centro della Famiglia è un luogo dove sentirsi accolti e dove essere ascoltati e supportati – afferma il Direttore del Consultorio Adriano Bordignon –. La stabilità e la qualità delle relazioni familiari è un patrimonio che deve essere sostenuto offrendo alle persone strumenti per affinare la propria competenza relazionale, ma anche riducendo gli eventi stressori quali il disagio economico, le incertezze lavorative, l’isolamento di alcune famiglie e la gravosità di alcuni carichi di cura»

Ultimo aggiornamento: 16:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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