Coronavirus e disturbi di olfatto e gusto, studio su 200 pazienti della Marca: «Ai primi sintomi subito in isolamento»

Mercoledì 22 Aprile 2020
Il professor Paolo Boscolo Rizzo
Ci sono gli specialisti dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria del Ca’ Foncello, coordinati dal prof. Paolo Boscolo-Rizzo, a capo del team internazionale di ricercatori italiani e britannici che ha studiato le implicazioni delle alterazioni olfattive nel Covid 19. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista «Jama» (The Journal of the American Medical Association) dimostra come un alterato senso dell'olfatto o del gusto possa essere un indicatore precoce di infezione da Sars-CoV-2. L’obiettivo della ricerca era di stimare la prevalenza, l'intensità e il timing di insorgenza di un alterato senso dell'olfatto o del gusto nei pazienti con infezione da Sars-CoV-2.

L'INDAGINE
«Abbiamo condotto un’indagine trasversale su 202 pazienti dell’Usl 2 con tampone positivo al nuovo coronavirus, moderatamente sintomatici e in isolamento domiciliare – spiega il prof. Boscolo-Rizzo, dell’équipe di Orl del Ca’ Foncello, oltre che membro del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova -. I dati hanno evidenziato come alterazioni dell'olfatto o del gusto siano segnalate dal 65% dei pazienti con infezione da Sars-CoV-2 e spesso siano il primo sintomo della malattia. Poiché soggetti paucisintomatici sono importanti diffusori della malattia, suggeriamo, durante la pandemia di Covid-19, l'auto-isolamento per i pazienti che lamentano un’alterazione dell'olfatto o del gusto, in attesa dell'esecuzione e dell’esito del tampone. Proponiamo inoltre l'inclusione delle alterazioni dell'olfatto o del gusto negli elenchi dei sintomi pertinenti di Covid-19 riconosciuti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.»
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci