«Nessun allarme, solo misure precauzionali per chi rientra dalla Cina»

Venerdì 31 Gennaio 2020
Coronavirus, misure precauzionali e non casi conclamati

TREVISO - «Nessun caso sospetto di coronavirus nel trevigiano». La Ulss 2 ci tiene a precisare che «allo stato attuale non sono stati registrati, in provincia di Treviso, casi di persone che presentino un quadro definibile come sospetto secondo i criteri del Ministero della Salute».

«L’Ulss 2 - continua la nota - ha gestito a ieri, giovedì 30 gennaio 2020, due situazioni relative a soggetti italiani con sintomi respiratori non importanti rientrati dalla Cina: una 50enne con febbre, inizialmente in osservazione in ospedale e poi rinviata a domicilio e un bambino di 4 anni, senza febbre, con tosse».

Si tratta insomma, spiega la Ulss 2, di una misura puramente precauzionale, presa sì nell'ambito delle misure previste per fronteggiare il diffondersi dell'epidemia del coronavirus cinese, ma non perché sussistano nella fattispecie sintomi gravi e tali da far obiettivamente sospettare che si tratti di influenza cinese. Per ora i pazienti "inchiodati" prudenzialmente a casa presentano sintomi lievi, che se non fosse in corso l'emergenza coronoavirus non avrebbero dato luogo ad alcuna misura.

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Nessun allarmismo,Tuttavia, anche se "tecnicamente" i casi trevigiani non sono classificabili dal punto di vista medico come "sospetti" in quanto i sintomi sono lievi, le misure precauzionali sono quelle previste dal protocollo anti-coronavirus. 

Chiunque accusi questi lievi sintomi influenzali, soprattutto se è rientrato dalla Cina, focolaio dell'epidemia, viene messo in isolamento domiciliare per 15 giorni dal rientro in Italia. Se la sintomatologia respiratoria delle persone rientrate dalla Cina è più importante, scatta il ricovero ospedaliero.

Chi rientra dalla Cina e non presenta alcun sintomo, dovrà farsi controllare quotidianamente la temperatura corporea per 15 giorni.

«Come confermato dalle Autorità Sanitarie Nazionali la situazione epidemiologica in provincia di Treviso è attualmente totalmente priva di criticità e gestita con il massimo livello di attenzione – sottolinea il direttore generale della Usl trevigiana, Francesco Benazzi - E’ del tutto evidente e stagionale, stante l’attuale diffusa mobilità delle persone da e per la Cina e la coincidenza con il piccolo dell’influenza che in relazione all’epidemia in corso si renderà necessaria anche nelle settimane a venire, in provincia di Treviso così come in tutto il resto del Paese, l’applicazione della misura dell’isolamento domiciliare nei confronti delle persone che rientrano dalla Cina con sintomatologia non importante. Si tratta di una misura precauzionale che non deve essere in alcun modo fonte di allarmismo né deve essere confusa con i casi conclamati di coronavirus”.

In pieno periodo influenzale sono frequenti forme respiratorie totalmente indipendenti dall’infezione da coronavirus: tali situazioni non devono destare alcuna preoccupazione e devono essere gestite con i criteri consueti dal medico di famiglia. Per evitare quanto più possibile queste situazioni è ancora raccomandata la vaccinazione antinfluenzale disponibile presso tutti i servizi vaccinali dell’Ulss 2, a favore di tutte le persone over 65 o con patologie croniche.

Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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