Coronavirus nelle Rsa, tre nuove vittime a Villa Tomasi e all'Immacolata

Lunedì 21 Settembre 2020 di Mauro Favaro
Anziani in rsa
TREVISO - Tre decessi per coronavirus registrati nelle ultime ore nella Marca. Si tratta di tre anziani ospiti delle case di riposo Villa Tomasi di Spresiano e Immacolata di Lourdes di Conegliano, tutti già gravati da precedenti patologie ma nei quali è stata riscontrata la presenza, da capire quanto determinante possa essere stata, del Covid-19. Le due strutture sono quelle più colpite, stando agli ultimi riscontri, dal contagio: 46 i positivi nella prima Rsa dopo l'ultimo giro di tamponi (37 ospiti e 8 operatori), 31 nella seconda (23 ospiti e 8 operatori). «Andiamo incontro a una situazione che si preannuncia dura - non nasconde il quadro che si sta profilando con l'arrivo dell'autunno il direttore generale dell'Usl 2 Francesco Benazzi -, anche se abbiamo terapia più sofisticate che ci aiuteranno in questa battaglia. Ma chi ha più patologie, ovviamente, rimane in una situazione molto delicata». Stando all'ultimo bilancio, il numero dei decessi legati all'epidemia, dallo scorso febbraio, sono saliti a 342, mentre sono 870 i positivi attuali, solo 15 dei quali ricoverati in ospedale.
IL FOCOLAIO
Martedì è in programma un nuovo controllo all'ospedale di Castelfranco dopo le 16 positività emerse nei giorni scorsi (nel reparto di Medicina) tra pazienti, tutti spostati all'ospedale di Vittorio Veneto, infermieri e operatori sanitari, che domani verranno ritestati per verificare se nel frattempo si siano negativizzati. Intanto l'Usl è in attesa dell'ok al piano che prevede la possibilità di effettuare i test rapidi direttamente nelle scuole, in modo da controllare in tempo reale i compagni dei ragazzi che presentano sintomi sospetti, così da evitare chiusure e stop alle lezioni non necessarie. L'importante, ovviamente, è che anche al di fuori delle classi vengano rispettate le norme sul distanziamento e sull'utilizzo delle mascherine. «Aspettiamo il via libera del Ministero» incrocia le dita il direttore generale.
IL NODO
Quello delle scuole è il nodo più importante. E la settimana passata, con le prime classi messe in quarantena lo hanno dimostrato. Fortunatamente si è sempre trattato di pazienti asintomatici, ma il domino che innesca ogni contagio rischia di avere ripercussioni non solo sulla scuola, ma anche sul sistema produttivo e sulla vita reale di tutti. Adesso, con l'arrivo dei primi freddi, dei raffreddori e delle influenze legate alla stagionalità, arriva il momento della verità. «Siamo pronti» afferma Mauro Ramigni, direttore del servizio di Epidemiologia dell'Usl della Marca. È l'uomo che tiene sotto controllo i focolai di Covid-19, assieme al servizio di Igiene e sanità pubblica, guidato da Anna Pupo. «Ad oggi rappresentano meno dell'1% di tutte le persone contagiate», specificano dall'azienda sanitaria. La vera paura è che la ripresa delle lezioni in presenza possa contribuire a diffondere ulteriormente il coronavirus. Nella Marca si è tornati a sfiorare quota mille per quanto riguarda le persone impegnate a contrastare l'infezione da Covid-19.
IL CASO
Intanto la squadra Allievi dell'As Montello, ieri ha annullato un'amichevole contro i pari età dell'Istrana perchè il portiere è compagno di classe di uno studente dell'Istituto Levi di Montebelluna che ha contratto l'infezione. La società ha quindi deciso di sospendere l'incontro amichevole in attesa di sapere con certezza se il proprio iscritto è positivo o negativo al tampone.
Mauro Favaro
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Ultimo aggiornamento: 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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