Due mesi senza fidanzati e amanti: «Noi sindaci siamo diventati confessori»

Lunedì 4 Maggio 2020 di Elena Filini
Fidanzati al tempo del coronavirus
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TREVISO - «Sindaco, la prego, porti il regalo per me alla fidanzata. Sennò mi lascia». Oppure: «Mi sono innamorato a 80 anni, in balera. Una giornata senza un valzer con lei, è una giornata sprecata. Mi aiuti». Dura, anzi durissima la vita per i fidanzati allontanati dalla contingenza coronavirus. Coppie, soprattutto di giovanissimi, che si sono trovate ad affrontare la prova di due mesi di lontananza fisica. Con giorni e ore da riempire in solitudine e nostalgia. E i sindaci, già in prima linea per l’emergenza sanitaria, hanno in aggiunta assunto il ruolo di padri confessori di cuori afflitti. 

IL SOLLIEVO
Questa mattina il fitto carteggio dei desideri inespressi e delle prove d’amore finirà. Il nuovo Dpcm consente la visita a congiunti e fidanzati. E il sollievo arriva anche da parte loro. Decine e decine le mail e i messaggi whatsapp all’indirizzo dei primi cittadini della provincia di Treviso. «Inevitabile - conferma il sindaco di Mogliano, Davide Bortolato - le coppie di fidanzati che risiedono fuori comune si sono rivolte a noi per avere lumi. Ho dovuto dire di no anche a un mio assessore». A Valdobbiadene sono state soprattutto le ragazze a tempestare il sindaco. «Confermo di aver ricevuto moltissime richieste via telefono, messaggi e chat». L’età media è bassa: il fremito accomuna le coppie giovani, dai 18 ai 30 anni. «Evidentemente sopra i 30 - sorride Fregonese - si sta anche più volentieri lontani». 

I MOTIVI
In generale non c’è una ragione speciale per richiedere l’intervento del sindaco. Non anniversari o ricorrenze, ma semplicemente per mancanza di compagnia. «La cosa particolare - prosegue - è che sono state tutte ragazze a chiedermi chiarimenti, non per paura di essere lasciate ma perché avvertono la mancanza del fidanzato». E i ragazzi? «Forse hanno più ansia per la riapertura dei bar». Se i piccioncini d’altura sono più affezionati alle bollicine che alle morose, a Spresiano amore e patimento non hanno davvero età. «Potrei scrivere un racconto - esordisce Marco Della Pietra - ne ho alcuni seriali: ad esempio uno mi ha chiamato 20 volte (le ho contate) nel tentativo che ci fosse qualche cavillo per aggirare i Dpcm». La fidanzata abita a Oderzo, e lui le ha provate tutte: lavori, consegne. «Mi diceva: io aspetterei, ma lei non vuole. Poi non l’ho più sentito, immagino abbia trovato il modo». 

LA STORIA
La storia forse più tenera riguarda due ottantenni. «Si sono conosciuti in balera, vedovi entrambi, si frequentano da un anno. L’emergenza li ha condannati a stare in casa tutto il giorno. E lui mi ha chiamato disperato. Non ce la facevano più, ma cosa dire?». Insieme storie di ventenni che mordono il freno. «Sì, è in assoluto uno dei quesiti più ricorrenti» conferma da Spresiano. «E che dire di Riccardo che ha la fidanzata a Verona? Storia seria, va avanti da 6 anni. Mi ha chiamato stamattina e gli ho dato la bella notizia. Vai tranquillo, Romeo». Ad Asolo ci sono fidanzati che sono rimasti bloccati dal Covid e quindi ospitati. A Preganziol ragazze che hanno pregato il sindaco di poter sconfinare a trovare l’innamorato, disposte anche ad andare a piedi o in bicicletta. «Mi ha ripetuto: le prometto che farò la brava, sto distante. Ma io non potevo, neppure volendo, dare l’autorizzazione - afferma Paolo Galeano, sindaco di Preganziol - è stata un po’ una tortura, anche per noi perché il cuore ci avrebbe detto altro. Tuttavia mi piace vederli così determinati, sono convinto che sia stata una grande prova e un modo per far maturare certi sentimenti anche alla loro età».

Oggi dunque il gran giorno. Estrarre la camicia della festa, recuperare un dolce o un mazzo di fiori, e premere quel campanello che fa battere il cuore. Ma è davvero un liberi tutti? Non proprio. Vedersi è possibile, ma sono vietati baci e abbracci. L’apostrofo rosa potrà essere stampato, e solo in casi estremi, da mascherina a mascherina.
Ultimo aggiornamento: 07:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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