Electrolux riapre le porte: si ricomincia lunedì su base volontaria

Mercoledì 22 Aprile 2020 di Elisa Giraud
Electrolux, lo stabilimento di Susegana pronto a ripartire da lunedì su base volontaria
SUSEGANA Electrolux è pronta a riaprire le porte dello stabilimento di Susegana da lunedì. Un’apertura anticipata, non formalmente autorizzata dal Prefetto, che tuttavia non la ostacolerà come ha riferito Confindustria. La formula trovata per provare a mettere d’accordo le esigenze aziendali di far ripartire la produzione e i timori degli operai, che ritengono non ci siano ancora le condizioni per tornare in fabbrica, è quella della scelta volontaria. Andrà a lavorare solo chi se la sentirà.
 
E venerdì dovrebbe esserci un incontro con le Rsu per verificare gli interventi fatti riguardo alle misure di sicurezza per i lavoratori. «La volontarietà sarà reale – ha assicurato l’azienda nel corso della riunione di ieri con le rappresentanze sindacali - nessuna forzatura neanche sui team leader».
L'ATTIVITA'
Electrolux è in ritardo con le consegne, non tutti i Paesi si sono fermati e alcuni competitor internazionali esteri non hai mai fermato le attività. Fiom è contraria in ogni caso alla riapertura anticipata rispetto alla data stabilita, ad oggi, dal governo. «Siamo contrari alla partenza prima del 4 maggio – ha detto Enrico Botter, segretario generala della Cgil Fiom trevigiana -. Prendiamo atto della volontarietà, ma deve essere tale, no a forzature. Sempre se si trovano persone disponibili». Contraria a fughe in avanti si è detta anche Paola Morandin, delegata Rsu Fiom. Si è detto d’accordo con la volontarietà Stefano Bragagnolo segretario di Uilm Treviso, il quale ha chiesto di essere presente all’incontro di venerdì. «L’azienda aveva detto che sarebbe partita solo previo consenso del prefetto, ma c’è solo una sorta di non contrarietà – ha sottolineato Antonio Bianchin, segretario della Fim Cisl trevigiana -. Cioè fa ciò che fanno tutte le imprese del territorio. Non sono contrario alla volontarietà, ma la decisione di procedere è responsabilità dell’azienda, non del sindacato».
ASSENSO INFORMALE
L’azienda si aspettava una risposta formale del Prefetto, come è avvenuto per Pordenone, tuttavia Confindustria ha trasmesso un assenso informale alla ripresa. L’azienda ha assicurato che tutti possono essere presenti alla verifica delle modifiche apportate in stabilimento. Resteranno in vigore le misure precauzionali previste prima della chiusura alle quali ne sono state aggiunte altre. Anche le ditte esterne dovranno rispettare le regole che valgono per i dipendenti, mentre i trasportatori potranno accedere soltanto ad aree espressamente riservate. Entrata e uscita saranno distanziate di circa 30 minuti con modifica dei timbratori. Confermato l’obbligo di misurare la temperatura all’ingresso. I dispositivi di protezione individuale saranno consegnati in portineria a tutti. Igienizzanti presenti ovunque. A tutti sarà fornita una bottiglietta personale di igienizzante. In via di definizione i test rapidi e la definizione dell’App post emergenza.
I TEST
Per i test per individuare i positivi al Covid19, l’azienda sta lavorando con vari centri di ricerca, tra cui il Cro di Aviano, per sperimentare (su base volontaria) un incrocio tra tampone e sierologico. Sperimentazione che non ci permette di essere attivi da subito. Per quanto riguarda lo smart working degli impiegati, la maggioranza continuerà così. L’azienda è tornata anche sulla questione dei lavoratori a tempo determinato. Per quelli che sono in scadenza fino al 26 aprile, ha fatto una verifica per un’eventuale proroga, ma visto che è appena finito la mobilità, tali contratti a termine non possono essere superiori a tre mesi. Electrolux sta cercando di capire se ci sono ulteriori spazi interpretativi o nuove norme. Entro il 30 maggio ci saranno altri trenta contatti in scadenza, anche per loro il futuro è ancora incerto, ma è probabile che non potranno essere confermati. 
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