«Coronavirus? Tranquilli, qui rischio minore». Direttore del Ceis trovato morto in casa

Martedì 14 Aprile 2020 di M.Fav.
Daniele Corbetta, direttore del Ceis, la coop sociale trevigiana. Un apostolo della lotta alle tossicodipendenze
CARBONERA - «Lì da voi la situazione è molto peggio che qui a Treviso. State tranquilli per me». L'emergenza coronavirus in Lombardia preoccupava Daniele Corbetta, anima del Ceis, originario della Brianza, dove vivono i genitori e la sorella. Giovedì parlando al telefono con il nipote aveva sottolineato che qui non c'erano simili problemi. Da quel giorno, però, non l'hanno più sentito. Fino a Pasqua, quando una squadra di vigili del fuoco ha sfondato la porta della sua casa di Carbonera, dove viveva da solo, trovandolo senza vita sul pavimento della cucina. Se n'è andato così Daniele, a soli 56 anni. E sulla sua morte si allunga proprio lo spettro del Covid-19. «Nei giorni precedenti non stava male. Ma non si può escludere il virus spiega il nipote, Gabriele Lacquaniti . ora il medico legale farà gli accertamenti per chiarire la causa del decesso».

GLI ACCERTAMENTI
Verrà eseguito il test per capire se era stato contagiato dal Covid-19. Una precauzione di questi tempi indispensabile. «L'ho sentito per l'ultima volta giovedì scorso. Aveva concluso la telefonata dicendoci di non preoccuparci per lui, ché a Treviso il problema del virus non è così forte come in Lombardia continua il nipote il giorno dopo non ha più risposto al cellulare. Era molto impegnato: poteva capitare. Di solito richiamava. Stavolta, però, non è andata così. Ci siamo messi in contatto con il Ceis e con i sacerdoti. E domenica i Vigili del Fuoco hanno sfondato la porta della sua casa di Carbonera». Al civico 2 di via degli ex Internati, i balconi erano rimasti aperti. La sua auto al solito posto. Segnali che hanno alimentato i timori. Fino a quando Daniele non è stato trovato riverso sul pavimento, ormai senza vita. La squadra dei vigili de fuoco, intervenuta assieme ai carabinieri, è entrata in azione bardata con tutte le protezioni contro il Covid-19. L'abitazione è subito stata isolata in via precauzionale. Non c'è comunque alcuna prescrizione di sanità pubblica per i vicini. Adesso si attende il responso degli accertamenti. La famiglia deve seguire tutto da lontano. Proprio a causa dell'emergenza coronavirus, non può lasciare la Brianza. «Speriamo che dopo la cremazione sia possibile riportarlo a casa, senza dover attendere mesi dice Lacquaniti qui c'è una madre che ha perso un figlio e che non può nemmeno andarlo a vedere».

IL CORDOGLIO
Daniele Corbetta è stato per oltre 10 anni presidente e ora ricopriva l'incarico di direttore del Ceis di Treviso.
Originario di Besana in Brianza, era arrivato al Ceis nel 1993, vivendo con don Antonio Viale la fase nascente della cooperativa voluta dai genitori di ragazzi con tossicodipendenze per creare un luogo di cura e riabilitazione per i propri figli, poi allargatasi anche all'ambito della salute mentale. Nel 2007 è diventato presidente del Ceis. Fino all'anno scorso, quando ha ceduto il timone a Luca Sartorato. Sotto la sua guida, il Ceis è arrivato ad avere più di 60 dipendenti, a gestire 72 posti letto tra i diversi servizi per persone con dipendenze, a curare vari progetti per la promozione della salute mentale in collaborazione con l'Usl e a gestire due case alloggio: una a Preganziol e un'altra, estensiva, a Cessalto. «L'apertura al prossimo è stata una costante della sua ricerca professionale e umana», ricordano dal Ceis. Un'apertura testimoniata anche dalla sua grande passione per i viaggi. «Oltre al dolore, sentiamo il bisogno di fare emergere tutta la nostra gratitudine per una persona che ha dedicato la sua vita al Ceis sottolineano in chiusura Daniele è stato un punto di riferimento lavorativo e personale non solo per i soci e per i volontari, ma anche per chiunque avesse a che fare con questa realtà. Sentiamo forte la responsabilità di portare avanti quanto costruito assieme in questi anni».


 
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