Vaccini anti-Covid: dalla prossima settimana toccherà ai trevigiani tra i 50 e i 59 anni. È questo il programma indicato dall’Usl della Marca.
NUOVO VAX DAY
Lo conferma l’andamento delle vaccinazioni tra gli over 70. La copertura è arrivata a sfiorare il 76%. Ma ora latita. Serve un colpo di reni per arrivare a superare almeno la quota dell’80%. Guarda in questa direzione il vax-day a libero accesso organizzato per domani, senza bisogno di prenotazioni, dedicato ai trevigiani tra i 70 e i 74 anni. «Sono quelli che fino ad ora hanno risposto di meno» rivela il direttore generale. Domani i cittadini nati nel 1947, 1948, 1949, 1950 e 1951 potranno presentarsi ai centri vaccinali di riferimento, a seconda del comune di residenza, seguendo l’orario scaglionato in base al mese di nascita (dalle 8 alle 9 i nati in gennaio, dalle 9 alle 10 quelli di febbraio e così via). «Puntiamo a salire verso una copertura dell’85% tra i settantenni -è l’obiettivo fissato da Benazzi- sarebbe un ottimo risultato». Il capitolo dei 60mila over 80 residenti nella Marca, invece, è ormai praticamente chiuso. Qui la copertura è al 92%. Anzi, il 65% ha già ricevuto anche la seconda dose. L’Usl ha registrato oltre 4mila rifiuti tra gli ultraottantenni. Si tratta di persone che hanno formalmente rinunciato alla possibilità di vaccinarsi. In ogni caso, resta sempre possibile prenotarsi attraverso il portale online vaccinicovid.regione.veneto.it. «La campagna vaccinale sta andando bene: ad oggi abbiamo superato le 300mila vaccinazioni complessive. E anche questa settimana teniamo il target previsto dalla Regione e dal commissario Figliuolo, che prevedono per noi 7mila vaccinazioni al giorno -specifica Benazzi- a livello generale, c’è una buona risposta tra gli over 80, che sono ormai stati vaccinati per il 92%. Così come per i cittadini tra i 70 e 79 anni: siamo al 76%. Un’ottima copertura».
ATTRITI E POLEMICHE
Da metà maggio, inoltre, le persone con più di 60 anni, senza patologie, potranno essere vaccinate anche in farmacia. Ci sono già 175 farmacisti trevigiani pronti a partire, sulle base dell’accordo nazionale recepito dal Veneto. Proprio questo, però, ha fatto saltare il banco con i medici di famiglia. Dopo gli over 80, l’Usl sperava che potessero andare a vaccinare a domicilio i 70enni che non possono muoversi di casa. Ma i sindacati trevigiani dei camici bianchi per ora hanno chiuso. La Fimmg è stata netta. E lo Snami è sulla stessa posizione. «Siamo assolutamente stanchi di essere considerati i tappabuchi del sistema e non vogliamo essere considerati la ruota di scorta dei farmacisti, in un’attività tra l’altro prettamente medica -tira le fila Salvatore Cauchi, medico di famiglia di Pieve di Soligo, segretario dello Snami Veneto- ci asterremo da qualsiasi attività vaccinale fino a quando l’assessore regionale alla Sanità non ci convocherà per un incontro chiarificatore».