L’Usl della Marca accelera: dall’11 maggio al via la vaccinazione dei 50enni

Martedì 4 Maggio 2021 di Mauro Favaro
La campagna vaccinale procede al bocciodromo di Villorba

Vaccini anti-Covid: dalla prossima settimana toccherà ai trevigiani tra i 50 e i 59 anni. È questo il programma indicato dall’Usl della Marca.

La maxi campagna sta procedendo su più fronti. Alla fine di aprile sono state aperte le porte alle persone tra i 60 e i 69 anni. Le tabelle dicono che è già stato vaccinato un terzo degli oltre 100mila ultrasessantenni residenti in provincia. Dopo il primo assalto, però, la corsa ha iniziato a rallentare. L’azienda sanitaria ha messo a disposizione 41mila appuntamenti per gli over 60 nel corso di questa settimana. E solo poco più della metà è stata prontamente occupata. Ci sono ancora molti posti liberi. Da qui la decisione di guardare subito ai 140mila trevigiani tra i 50 e i 59 anni, in modo da scongiurare eventuali situazioni di stallo. Non si vuole perdere tempo. Tanto più che adesso la consegna delle dosi è diventata più regolare. Nell’ultimo periodo l’Usl è tornata a una media di 7mila cittadini vaccinati al giorno, con punte di quasi 9mila. «Con questa progressione, siamo convinti che entro il 10 maggio chiuderemo la classe 60-69 anni -spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria- per poi passare ai trevigiani tra i 50 e i 59 anni». Cioè dall’inizio della settimana prossima, appunto. Ovviamente non ci sono scadenze: si continuerà in parallelo con le varie classi di età. Anche perché bisogna stare attenti a non lasciare indietro troppe persone.

NUOVO VAX DAY

Lo conferma l’andamento delle vaccinazioni tra gli over 70. La copertura è arrivata a sfiorare il 76%. Ma ora latita. Serve un colpo di reni per arrivare a superare almeno la quota dell’80%. Guarda in questa direzione il vax-day a libero accesso organizzato per domani, senza bisogno di prenotazioni, dedicato ai trevigiani tra i 70 e i 74 anni. «Sono quelli che fino ad ora hanno risposto di meno» rivela il direttore generale. Domani i cittadini nati nel 1947, 1948, 1949, 1950 e 1951 potranno presentarsi ai centri vaccinali di riferimento, a seconda del comune di residenza, seguendo l’orario scaglionato in base al mese di nascita (dalle 8 alle 9 i nati in gennaio, dalle 9 alle 10 quelli di febbraio e così via). «Puntiamo a salire verso una copertura dell’85% tra i settantenni -è l’obiettivo fissato da Benazzi- sarebbe un ottimo risultato». Il capitolo dei 60mila over 80 residenti nella Marca, invece, è ormai praticamente chiuso. Qui la copertura è al 92%. Anzi, il 65% ha già ricevuto anche la seconda dose. L’Usl ha registrato oltre 4mila rifiuti tra gli ultraottantenni. Si tratta di persone che hanno formalmente rinunciato alla possibilità di vaccinarsi. In ogni caso, resta sempre possibile prenotarsi attraverso il portale online vaccinicovid.regione.veneto.it. «La campagna vaccinale sta andando bene: ad oggi abbiamo superato le 300mila vaccinazioni complessive. E anche questa settimana teniamo il target previsto dalla Regione e dal commissario Figliuolo, che prevedono per noi 7mila vaccinazioni al giorno -specifica Benazzi- a livello generale, c’è una buona risposta tra gli over 80, che sono ormai stati vaccinati per il 92%. Così come per i cittadini tra i 70 e 79 anni: siamo al 76%. Un’ottima copertura».

ATTRITI E POLEMICHE

Da metà maggio, inoltre, le persone con più di 60 anni, senza patologie, potranno essere vaccinate anche in farmacia. Ci sono già 175 farmacisti trevigiani pronti a partire, sulle base dell’accordo nazionale recepito dal Veneto. Proprio questo, però, ha fatto saltare il banco con i medici di famiglia. Dopo gli over 80, l’Usl sperava che potessero andare a vaccinare a domicilio i 70enni che non possono muoversi di casa. Ma i sindacati trevigiani dei camici bianchi per ora hanno chiuso. La Fimmg è stata netta. E lo Snami è sulla stessa posizione. «Siamo assolutamente stanchi di essere considerati i tappabuchi del sistema e non vogliamo essere considerati la ruota di scorta dei farmacisti, in un’attività tra l’altro prettamente medica -tira le fila Salvatore Cauchi, medico di famiglia di Pieve di Soligo, segretario dello Snami Veneto- ci asterremo da qualsiasi attività vaccinale fino a quando l’assessore regionale alla Sanità non ci convocherà per un incontro chiarificatore». 

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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