Viola la quarantena ed esce in auto, lo ferma la polizia: rischia il carcere

Sabato 21 Marzo 2020 di Alberto Beltrame
Controlli della polizia
TREVISO - Entrato in contatto con una persona contagiata, era stato messo in “isolamento fiduciario”, con l’obbligo di restare a casa. Ma della disposizione sanitaria se n’è bellamente infischiato, mettendo così a rischio, oltre alla propria, anche la salute di chi ha incontrato. Rischia pesanti conseguenze il 30enne, originario dell’Est Europa fermato in auto giovedì pomeriggio durante un controllo lungo la Feltrina dagli agenti delle volanti. All’interno dell’abitacolo, oltre al 30enne, c’erano altre due persone, per nulla preoccupate dalla possibile trasmissione del virus. L’uomo e i due passeggeri sono stati denunciati per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (art.650 del codice penale) sul contenimento dell’epidemia. Il 30enne, al quale era stato inibito ogni tipo di spostamento perchè sottoposto alla quarantena, è stato quindi scortato nella sua abitazione. Ma gli accertamenti nei suoi confronti non termina qui. Il caso è ora passato alla squadra mobile, che dovrà effettuare ulteriori accertamenti. Il trentenne, nel caso si ammalasse e risultasse positivo al tampone per il Covid19, potrebbe anche essere denunciato “epidemia colposa”, reato che in caso di condanna prevede anche la reclusione in carcere. Uno scenario insomma molto grave, che verrà comunque chiarito nei prossimi giorni. Nel corso dei controlli della polizia, proseguiti per tutta la giornata, è stato denunciato anche un ventenne intercettato alle 21 vicino allo stadio di Monigo. Era in bici. Nel portapacchi solo una busta con alcune bottiglie di birra, acquistate, stando allo scontrino fiscale, tre ore prima. Per il giovane si tratta della seconda segnalazione in due giorni: era stato fermato e segnalato alla Procura, per lo stesso reato, lunedì scorso.
OCCHI ELETTRONICI
Da ieri intanto la polizia locale di Treviso ha iniziato a servirsi anche di un drone per effettuare controlli dall’alto. «Sarà utilizzato non solo per monitorare il traffico, ma anche per registrare le targhe dei veicoli in transito per eventuali ulteriori accertamenti - ha detto il sindaco Mario Conte -. Allo stesso scopo, sono attive tutte le 150 telecamere di videosorveglianza compresi i sistemi targa system». Cinque le pattuglie dei vigili che in queste ore stanno effettuando posti di blocco in varie zone della città, per lo più in prossimità di camminamenti ed aree solitamente utilizzate per l’attività fisica. Tra giovedì e venerdì sono 17 le persone che non hanno saputo giustificare a dovere il transito nelle vie della città e che per questo sono state denunciate. Le restrizioni sull’attività motoria imposte dall’ordinanza della Regione Veneto hanno richiesto un ulteriore incremento dei controlli, che a Treviso verranno potenziati anche con l’uso dei sistemi di videosorveglianza e dei droni. «L’assembramento di persone è un reato in base ai decreti vigenti per cui se una persona crea aggregazione è penalmente perseguibile per cui utilizzeremo anche i sistemi di videosorveglianza per monitorare situazioni di assembramento e, qualora accadesse, utilizzeremo le immagini per procedere successivamente al riconoscimento dei responsabili, per cui non è detto che dopo qualche giorno possa arrivare una pattuglia a casa per gli atti di denuncia» precisa il comandante della polizia locale di Treviso Andrea Gallo.
RAFFICA DI SEGNALAZIONI
Difficile al momento fare una stima del totale delle denunce presentate nella Marca dall’entrata in vigore del Dcpm. Si parla di diverse centinaia di segnalazioni, alcune delle quali scattate anche nei confronti di titolari di esercizi pubblici, quelli autorizzati a rimanere aperti, nei quali non erano rispettate le distanze minime di sicurezza. Mercoledì i carabinieri dell’aliquota radiomobile di Polcenigo, in provincia di Pordenone, hanno denunciato tre cittadini magrebini di 22, 24 e 32 anni, due dei quali residenti nel Trevigiano, seduti in una panchina vicino alla stazione ferroviaria di Sacile. Chiacchieravano l’uno accanto all’altro, senza indossare alcuna protezione individuale. Appena hanno notato l’arrivo della pattuglia hanno tentato di darsi alla fuga, prendendo diverse direzioni, ma sono stati bloccati dai militari. Ai quali, subito dopo, i tre hanno fornito giustificazioni del tutto campate per aria per spiegare la loro presenza in strada. Sono stati tutti denunciati, ma uno di loro, 22enne residente a San Vendemiano, era pure recidivo. Era stato già segnalato pochi giorni fa proprio per inottemperanza alle disposizioni sul contenimento del Covid19. Due dei tre soggetti erano inoltre privi di permesso di soggiorno, e nei loro confronti è pure scattata un’ulteriore denuncia.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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