Paura Coronavirus. Corridori, staff, organizzatori, giornalisti. Tutti blindati in hotel ad Abu Dhabi

Sabato 29 Febbraio 2020 di Tina Ruggeri
Paura Coronavirus. Corridori, staff, organizzatori, giornalisti. Tutti blindati in hotel ad Abu Dhabi
TREVISO Una situazione surreale, mai vissuta prima d'ora nel mondo del ciclismo. Corridori, staff, organizzatori, giornalisti. Tutti blindati, ognuno nelle proprie camere d'albergo in quel di Abu Dhabi. Dalla notte di giovedì a domani all'alba. Anche al Uae Tour, gara World Tour che si corre negli Emirati Arabi e organizzata da Rcs è scoppiato il panico da Coronavirus. Tutto succede in poche ore, quando al termine della tappa con arrivo in salita a Jebel Hafeet vinta dallo sloveno Tadej Pogacar, ai team cominciano ad arrivare strane email dall'organizzazione e info che parlano di sospetti casi di positività per Coronavirus per due massaggiatori italiani di un team, tra l'altro con affiliazione proprio nell'emirato della corsa a tappe.

Situazione che spiega bene il diesse trevigiano Franco Pelizzotti, blindato anche lui come tutti nelle rispettive camere: «La notte di giovedì la direzione organizzativa della corsa di Rcs convoca tutti i direttori sportivi verso le 23,30 e ci comunicano che la frazione e di conseguenza la corsa a tappe sarebbe stata sospesa e annullata per due presunti casi di Coronavirus. Una notte fatta di messaggi, di notizie che rimbalzavano in continuo. Ci hanno avvisato che ci avrebbero fatto i tamponi per verificare se qualcuno di noi avesse dei problemi. Tamponi fatti in via precauzionale, dei test che sono iniziati alle 3 di notte e proseguiti sino a tutto il venerdì mattina e pomeriggio. Siamo rimasti chiusi nelle camere, hanno disinfettato tutto l'hotel e così hanno permesso di andare nella hall, di cenare, di andare in palestra. Però siamo tranquilli, abbiano capito la situazione e attendiamo solo di impacchettare tutto e ripartire per l'Italia la mattina di domenica all'alba».

IL CORRIDORE
Al Uae Tour ottimi risultati li aveva ottenuti Andrea Vendrame, da quest'anno con la Ag2R, piazzato sesto e ottavo in due tappe, vincendo anche un traguardo volante. Anche per lui la corsa a tappe è terminata anticipatamente, rinchiuso in una camera d'albergo di Abu Dhabi, vicino al circuito di Formula Uno. I corridori in particolare hanno l'ordine di non diffondere notizie errate e allarmismi. Anche perché, se la corsa a tappe fosse stata annullata a causa di due massaggiatori colpiti da semplice influenza data da sbalzi di temperatura dovuti dal caldo del deserto al gelo degli hotel per l'aria condizionata sarebbe davvero una follia. 

«Non siamo certamente tranquilli dal punto di vista sportivo - dice Venframix -. Perché terminare la corsa così lascia l'amaro in bocca. Ma siamo fiduciosi di rientrare domenica. Anche io ho fatto i test la notte tra giovedì e venerdì. Ci hanno messo in quarantena in hotel come tutti gli atleti. Ma siamo tranquilli, chiusi in camera. Le persone sospettate di aver contratto il virus, che per fortuna pare non esserci, sono stati portati in ospedale seguendo le procedure di prevenzione sanitaria ma pare che tutto si stia risolvendo». 

COME IN UN FILM
Fra i trevigiani a Dubai e Abu Dhabi c'è anche il diesse della Ineos, ex Sky, Matteo Tosatto: «Anche per noi c'è stata l'estenuante attesa di sottoporci a tampone. Aspettando gli esiti che pare siano negativi per fortuna. Sembra di stare in un film, mai successa una situazione simile. Ci hanno detto di stare tranquilli e calmi e attenerci alle disposizioni che ci hanno dato». Con la Vini Zabu Ktm, squadra toscana Professional, c'è anche una massaggiatrice di Mareno di Piave, Laura Doimo, anche lei blindata come tutta la carovana in questa follia assurda causata dal panico del coronavirus.
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