Coronavirus, contagio nelle aziende. Electrolux, 2 positivi e 10 in quarantena. Aia, ora i guariti sono 70

Mercoledì 9 Settembre 2020 di Denis Barea
Coronavirus, contagio nelle aziende. Electrolux, 2 positivi e 10 in quarantena. Aia, ora i guariti sono 70
SUSEGANA - Altri due contagi e 10 persone messi in quarantena fiduciaria in attesa del tampone alla Electrolux di Susegana. Nelle stesse ore però arrivano buone notizie dalla stabilimento Aia di Vazzola, dove i negativizzati salgono a 70. Tanto che l'Usl prevede che, entro un paio di settimane, lo stabilimento possa essere dichiarato covid free. Nella fabbrica di Susegana però nel fine settimane, affermano le Rsa, sono stati registrati un altro paio di casi dopo quello di un'operaia 45enne. Il primo riguarda un lavoratore 40enne impegnato a cavallo delle linee 2 e 4; la linea 2, peraltro, è la stessa su cui era impegnato un operaio riparatore fuori linea, che giovedì scorso si era sentito poco bene in mensa. Mal di gola e scomparsa dei sapori del cibo i sintomi accusati, poi il tampone che ha confermato la positività al virus. «In questo caso a rendere più difficile risalire alla catena delle infezioni - hanno sottolineato i rappresentanti dei lavoratori - il fatto che non vi siano stati contatti conosciuti con potenziali positivi». Il secondo caso riguarda invece un operatore delle linea 3, la stessa a cui lavorava la 45enne senegalese risultata contagiata a fine agosto. L'operaio era stato sottoposto ad un primo tampone ed era risultato negativo. Ma al secondo test si è invece confermata la sua positività. 

LA RICHIESTA
La donna risultata contagiata al Covid 19 ha un figlio, anche lui positivo, che lavora all'Aia. «Chiediamo - spiega Augustin Breda, delle Rsu Electrolux - che senza interrompere la catena produttiva si proceda ad un screening di massa su tutta la popolazione all'interno dell'Electrolux, il pericolo non è rappresentato tanto dalle persone che accusano sintomi ma dagli asintomatici, che sono i veri propagatori dell'infezione. Solleciteremo l'usl per un intervento straordinario utile a evitare il rischio clusters modello Aia». Linea che è condivisa dalla Cisl di Treviso e Belluno. «Le azienda - spiega il segretario generale Cinzia Bonan - hanno detto che avrebbero acquistato test per fare tamponi a tutti i propri addetti. Che li facciano, allora. Se le grandi imprese non si comportano come la situazione impone non possiamo pretendere che lo facciano le piccole. Servono degli esempi». «Occorre prendere atto - continua il segretario Cisl - dell'estrema delicatezza della fase in corso, con aziende chiamate a riaprire e soprattutto quella grande macchina organizzativa che si chiama scuola che si rimette in moto. Occorre fissare una data zero, e per fare questo alla Electrolux, così come in ogni grande insediamento produttivo, sarebbe il caso di fare i tamponi a tutti, andando a identificare quegli asintomatici che, loro malgrado, sono il vero e proprio fulcro dell'infezione».

IN MIGLIORAMENTO
Intanto arrivano i primi riscontri ai secondi tamponi effettuati all'Aia di Vazzola, divenuto il cluster principale del contagio in provincia di Treviso. Su centosettantasei lavoratori a cui è stato fatto il test settanta risultano negativizzati. Nel dettaglio 76 tamponi sono stati eseguiti su lavoratori dello stabilimento principale, con 53 negativi e 27 su operatori della Vierre Coop, con 17 negativizzazioni. «Questo trend sottolinea il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi - conferma in pieno quanto avevamo detto, ovvero che l'andamento all'Aia è identico a quello della Caserma Serena: ci attendiamo, nell'arco di una quindicina di giorni, la negativizzazione di quasi tutti i lavoratori positivi, peraltro in gran parte totalmente asintomatici».
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