Tolti i sigilli alla villa di Sofia e Pascal, i familiari: «Non è stato lui»

Giovedì 30 Maggio 2019
Tolti i sigilli alla villa di Sofia e Pascal, i familiari: «Non è stato lui»
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CORNUDA - La procura di Treviso ha dissequestrato una settimana fa la villetta di via Jona a Cornuda, dove vivevano Sofia Melnik e Pascal Albanese, la coppia morta in circostanze tragiche nel novembre del 2017. Picchiata e buttata in un dirupo sul Grappa lei, suicida lui. I carabinieri hanno tolto i sigilli apposti agli ingressi dell'abitazione e a consegnare la chiavi alla famiglia dell'uomo.
Per tutti un momento difficile e doloroso. Non entravano lì da 18 mesi, e precisamente dal 26 Novembre del 2017. Sofia era già scomparsa da 11 giorni, e il suo convivente, Pascal, da troppe ore non si faceva sentire con i suoi, e soprattutto con la sorella, con la quale fin da piccolo ha sempre avuto un rapporto speciale. Quella domenica uno strano presentimento assale il cuore di Eliane, Angelo e Carole che alle 21.30 si precipitano in via Jona. Aprono la porta, e trovano Pascal ormai privo di vita. Il suo corpo è legato con una corta nell'atrio vicino al caminetto, che separa la sala da pranzo al salotto. Quattro settimane dopo, la vigilia di Natale, verrà trovata anche Sofia. Qualcuno l'ha picchiata, caricata nella sua stessa auto e gettata in fin di vita in un dirupo sul monte Grappa. Chi è stato? Pascal? Che poi per il rimorso si è tolto la vita? L'inchiesta è ancora aperta. Nessuno dei familiari crede che Pascal sia il responsabile del delitto di Sofia. Quando i carabinieri consegnano le chiavi, Eliane, Angelo e Carole sanno cosa stanno per affrontare, conoscono il dolore che rivivranno. Ma scelgono ugualmente di tornare in via Jona e di entrare nella villetta. Lo fanno con i loro legali, gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, e accettano di essere seguiti soltanto dalla troupe di Chi l'ha visto? con il giornalista Nicola Endimioni.
L'INGRESSO
Quando Eliana e Carole entrano in casa, le lacrime segnano il loro volto. E anche gli occhi di papà Angelo sono rossi e lucidi come non mai. «E' dura, è molto dura dice l'uomo guardandosi intorno - Sto vivendo per la seconda volta quel momento che nessun papà vorrebbe mai provare: la morte del figlio». Angelo ha un nodo in gola e la moglie Eliane, asciugandosi le lacrime si avvicina al microfono risoluta: «Questo è un falso suicidio. E chi ha ucciso Sofia ha fatto del male anche a mio figlio. La stessa persona che ora magari continua a vivere felice e beata da qualche parte». Le immagini rivelano un dato inconfutabile: nella villetta tra cucina, sala da pranzo e salotto tutto è in ordine. Piatti, bicchieri, libri, soprammobili. Nulla fuori posto. Di anomalo e di strano, c'è soltanto una delle tre candele di un candelabro in argento quasi piegata su se stessa. E un forte odore di cenere che fa cadere l'attenzione sul caminetto: si capisce che sono stati bruciati atti, documenti, carta. E' stato Pascal prima di morire? E perchè? Aveva segreti da cancellare? Carole si rammarica di non aver notato quel 26 novembre di due anni fa quei biglietti d'addio trovati sul tavolo della cucina. E si chiede se sia umanamente possibile che ancora nessuno li abbia mostrati a lei, e ai suoi genitori. Almeno per capire se la grafia sia quella di suo fratello o capire se tra quelle frasi ci sia una parola che possa dare un senso a un dramma senza una soluzione logica. Carole dice di aver preso spesso in considerazione l'ipotesi che il responsabile della morte di Sofia sia Pascal, ma troppe cose non le tornano. E quando va in camera da letto dove apre armadi e cassetti resta a dir poco sorpresa. «Tanti dicono che Sofia stesse per lasciare mio fratello ma come è possibile che una donna che sta per andarsene abbia ancora tutti i suoi vestiti e tutti i suoi preziosi ancora qui? Un'amica di Sofia mi ha rivelato che lei non aveva alcuna intenzione di interrompere il legame con mio fratello». Poi vede una cornice con la foto del fratello. «Avvocato - chiede - posso portare a casa con me questa fotografia, soltanto questa? L'avvocato dà il consenso, e lei corre dalla mamma ormai sull'uscio, pronta ad uscire e le dona una delle più belle immagini di Pascal. Eliane bacia, accarezza e stringe al cuore la foto di suo figlio. Come se fosse ancora lì. Sempre più convinta che lui non avrebbe mai fatto del male alla sua amata Sofia.
(vdz)
Ultimo aggiornamento: 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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