Il prefetto avverte: «Controlli ferrei su chi si sposta durante queste feste»

Giovedì 24 Dicembre 2020 di Paolo Calia
Controlli a Treviso durante le festività

TREVISO - «I controlli? Ci saranno. E saranno severi. Perché a Natale tutti devono essere più buoni, tranne le forze dell’ordine». Il prefetto Maria Rosaria Laganà ride, ma non scherza. Da oggi scattano i divieti da “zona rossa” previsti dal Governo per arginare i contagi. Non ci si potrà muovere da casa se non per comprovati motivi. Certo, ci sono le deroghe e la possibilità dell’autocertificazione per giustificare le visite ai parenti. Ma il prefetto invita tutti alla prudenza. Il suo è un monito: «Nessuno si azzardi a giustificare i propri movimenti con motivi poco plausibili, perché ci saranno le verifiche e si rischiano conseguenze penali». Il Natale più strano degli ultimi anni, per non dire blindato, è servito.
Prefetto Laganà, oggi scatta la zona rossa. Cosa devono aspettarsi i cittadini?
«Ormai tutti sanno quali sono i limiti e i divieti da osservare. La raccomandazione è che i cittadini facciano il possibile per rispettare, anche negli spazi chiusi dove i controlli non sono possibili, le prescrizioni e le raccomandazioni».
Un appello al senso di responsabilità.
«Basta guardare la curva dei contagi, ancora abbastanza alta. Le cose non stanno andando come si era pensato, ci sono ancora tante incognite. Bisogna resistere, fare l’ultimo sforzo prima dell’arrivo del vaccino».
C’è tanto pessimismo in giro.
«Non condivido questo continuare a lamentarsi del Natale sacrificato, la posta in gioco purtroppo è alta: parliamo della nostra salute. Sarà quindi un Natale per forza meno brillante, ma anche meno affollato. Speriamo più sicuro».
Avete chiesto severità alle forze dell’ordine impegnate nei controlli?
Sì, certo, anche se i controlli sono per definizione severi. Le forze dell’ordine però, come sempre, lavoreranno tenendo ben presente il momento che stiamo vivendo».
Quindi saranno clementi?
No. Questo non deve essere interpretato come un atteggiamento di bonomia perché “tanto è Natale”. A Natale si è tutti più buoni, ma non le forze dell’ordine».
Sono stati potenziati gli organici di turno per le forze dell’ordine che, in questi giorni, lavoreranno sul territorio?
«I servizi sono stati rimodulati, ma accade più o meno ogni anno in questo periodo per via dei controlli sui botti, sul traffico e via dicendo. Polizia, carabinieri e le altre forze lavorano abitualmente a pieno ritmo e a Natale e a Capodanno».
Ma quest’anno è stato chiesto qualche sacrificio in più?
«Immagino che nelle turnazioni delle ferie qualche sacrificio in più sarà stato chiesto. Purtroppo la platea degli obiettivi da vigilare è amplificata».
Cosa verrà tenuto particolarmente sotto controllo?
«Che non ci sia gente in giro nei giorni di divieto o che si sposti senza seguire le modalità indicate».
C’è la possibilità di compilare l’autocertificazione.
«Sappiamo che c’è l’autocertificazione, ma le motivazioni dovranno essere credibili perché saranno controllate. Nessuno si azzardi a dire delle cose che non sono vere, altrimenti potrebbero scattare meccanismi di denuncia con tutte le conseguenze del caso».
Prefetto, in questi giorni tiene banco anche il caso della maestra negazionista. È arrivata la relazione da parte della preside?
«Sì, l’ho letta. La preside mi ha detto che la signora adesso è in malattia. La scuola ha avviato degli approfondimenti e, mi pare, scatteranno provvedimenti disciplinari».
È una ricostruzione convincente?
«Sono stati indicati tutti i passaggi fatti da quando, a novembre, la signora è stata assunta, evidenziando praticamente da subito la sua difficoltà a osservare le prescrizioni anche con certificato medici. La scuola si è mossa, bisogna darne atto. Ma non mi convince ancora la tempistica. Non so se ci sia stata quella tempestività necessaria nell’intervenire prima che i genitori si preoccupassero».
Che augurio si sente di fare ai trevigiani?
«Per prima cosa di stare bene. Mi sembra l’aspetto più importante. Poi di seguire le prescrizioni e di avere pazienza. E penso agli operatori economici, sicuramente tra i più penalizzati».
Nonostante tutto c’è voglia di ripresa.
«Abbiamo visto che appena c’è un po’ di libertà piazze e locali si riempiono. Sono convinta che, superato questo periodo, arriveranno i vaccini e avremo una primavera di bar e piazze piene e sicure. Poi voglio fare un augurio a chi sta male. E un ringraziamento ai medici e a tutte quelle categorie professionali che da un anno si stanno adoperando con tanti sacrifici».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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