Falsi contratti per luce e gas: ecco come agivano i due giovani "procacciatori" truffatori

Sabato 27 Febbraio 2021 di Giuliano Pavan
La Guardia di finanza ha condotto l'indagine
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ISTRANA - La loro missione era una sola: procacciare il maggior numero di clienti possibile stipulando contratti per la fornitura di luce e gas. Ma da semplici agenti si sono presto trasformati in truffatori per accaparrarsi le provvigioni, che ammontavano a 80 euro per ogni contratto sottoscritto, falsificando le firme dei clienti. E arrivando addirittura a minacciarli. Non avevano però fatto i conti con l’azienda per cui lavoravano, un’agenzia con sede a Istrana, che si è accorta che qualcosa non andava e ha aiutato le fiamme gialle a smascherarli. Ora un 25enne argentino residente a Mestre e un 30enne trevigiano di Monastier dovranno rispondere davanti all’autorità giudiziaria dei reati di truffa aggravata e di sostituzione di persona


I NUMERI
Stando alle indagini della guardia di finanza di Treviso, i due procacciatori d’affari avrebbero raggirato più di 280 persone (147 in provincia di Venezia, 106 a Treviso, 13 a Bologna, 9 a Udine, 5 a Rovigo, 3 a Gorizia, 2 a Vicenza e altre 4 nelle province di Roma, Ascoli Piceno, Monza Brianza e Reggio Emilia) riuscendo a intascarsi una cifra superiore ai 35mila euro a fronte degli oltre 400 contratti stipulati con l’inganno (alcuni per una singola fornitura, altri invece sia per l’energia elettrica che per il gas, ndr).

A insospettire i loro datori di lavoro non è stata l’insolita mole di nuovi clienti, quanto al contrario il numero sempre maggiore di cessazioni, collegate sempre agli stessi due agenti.


IL MODUS OPERANDI
L’incarico che l’agenzia di Istrana aveva affidato ai suoi due agenti era quello di proporre ai vari utenti il subentro nelle forniture di energia elettrica e gas dopo la liberalizzazione del mercato. Da diversi mesi infatti le compagnie sono alla caccia di nuove utenze, proponendo condizioni e prezzi competitivi. Nonostante ciò i due procacciatori d’affari avevano messo in piedi un piano di raggiro quasi perfetto. Le vittime predilette erano persone anziane, facilmente manipolabili. L’importante non era tanto convincerli ad accettare di cambiare società di fornitura, quanto carpire i loro dati personali per poter poi creare ad arte dei contratti da presentare all’azienda e assicurarsi gli 80 euro. Il metodo più utilizzato era quello di presentarsi come dei tecnici dell’Enel chiedendo al malcapitato di turno di mostrargli una delle ultime bollette. A quel punto bastava una foto scattata col cellulare per entrare in possesso dei suoi dati anagrafici. Nel caso di abitazioni singole, veniva poi chiesto di dare un’occhiata al contatore: i truffatori si annotavano così il numero identificativo e il gioco era fatto. Nel caso invece dei condomini, non era nemmeno necessario questo passaggio: gli agenti si recavano direttamente nei sottoscala per carpire quell’informazione. Con tutti i dati in mano, compilavano poi dei falsi contratti: i nomi e le utenze erano tutti reali ma nessun cliente in realtà aveva mai dato il proprio consenso per cambiare gestore. Meccanismo che veniva scoperto dalle vittime all’arrivo della prima nuova bolletta, con conseguente richiesta di cessazione del servizio. 


I CASI LIMITE
Non sono mancate però situazioni al limite. Dagli accertamenti effettuati dalla fiamme gialle si è scoperto che in alcuni casi i metodi utilizzati sfiorassero l’estorsione. Di fronte a una resistenza della vittima, è capitato che i due procacciatori siano arrivati a minacciarla prospettando il taglio dell’energia elettrica se non avessero stipulato il nuovo contratto, con conseguenti spese accessorie per poter riattivare il servizio. Un altro stratagemma consisteva nel convincere le vittime che la società che fino al giorno prima forniva loro luce e gas era stata assorbita da un’altra società, motivo per cui era necessario firmare un nuovo contratto. In altri casi ancor il raggiro avveniva via telefono: una volta recuperati i dati anagrafici dell’utente veniva compilato a sua insaputa il cambio di gestore. Tutte condotte scoperte grazie alla collaborazione dell’agenzia commerciale che, scattata la denuncia, ha sollevato dall’incarico i due agenti e sta valutando eventuali azioni legali contro di loro. 
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Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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