Insulta la maestra nel tema: genitori condannati a pagare 1.000 euro

Martedì 12 Maggio 2020 di Alessandra Vendrame
Insulta la maestra nel tema: genitori condannati a pagare 1.000 euro
8

CONEGLIANO - Volano tra le righe di un tema scritto in classe grosse offese e parole ingiuriose nei confronti della maestra, ma i genitori dell’alunno chiamati subito a colloquio dalla scuola per far luce su quanto scritto dal figlio rifiutano di fare chiarezza sull’accaduto. E così vengono condannati a risarcire l’insegnante per diffamazione. A fare scuola nella Marca una recente sentenza pronunciata dal Giudice di Pace di Conegliano, Massimiliano Marchetti, che lo scorso 4 maggio ha condannato come responsabili del fatto i genitori di un alunno dell’ultimo anno di una scuola primaria di un istituto comprensivo del coneglianese con la richiesta di mille euro di risarcimento dovuti all’insegnante - oltre al rimborso delle spese legali - per la condotta diffamatoria del figlio minore. La maestra è stata difesa dall’avvocato Innocenzo D’Angelo con il patrocinio del sindacato Gilda degli insegnanti.

L'INTERVISTA L'insegnante: «Non è colpa del bimbo i genitori responsabili di quelle offese»

IL CONTESTO
La vicenda risale all’anno scolastico 2016/17. Il giudice ha sottolineato come aggravante delle offese gratuite alla maestra finite tra le righe di un tema di quinta elementare, il fatto che i genitori del ragazzino autore dello scritto abbiano fin da subito detto di no alla richiesta di un confronto con la scuola, giunta a più riprese prima dalle insegnanti e poi dal preside. Venendo così meno alla loro responsabilità educativa: «Un bambino può scrivere quello che vuole, ma è la famiglia responsabile del proprio figlio minore ed è necessario che sia disponibile a un’azione educativa nei confronti del bambino, insieme alla scuola – spiega la docente che oggi ha vinto la causa - Invece i genitori si sono sottratti al loro ruolo, anzi hanno sobillato il ragazzino contro la scuola». La maestra diventa così bersaglio di offese e provocazioni. 

L’EPISODIO
L’occasione si presenta con un tema assegnato alla classe dal titolo: “Lettera a un mio amico” dove la docente chiedeva ai sui alunni di quinta di raccontare le loro recenti esperienze scolastiche. Ma dallo svolgimento di uno dei suoi studenti escono parole forti, proprio a lei riferite. “Impazzita”, “sclerata” “da casa di ricovero”. L’accaduto è stato subito segnalato al preside che si è attivato per far incontrare insieme maestra e genitori. Eppure la famiglia all’appuntamento non si è mai presentata. A conclusione dell’anno di scuola il bambino avrebbe consegnato in fretta un foglio alla maestra con su scritto: «Mi scuso per quello che ho scritto nel tema». Un foglio prestampato con molta probabilità da un adulto con tanto di spazio pure per una firma. Chiamati all’appello per l’ennesima convocazione dalla scuola i genitori hanno infine risposto che per loro “l’incidente” era chiuso con la consegna del biglietto di scuse consegnata per mano del bambino. Chiedevano anzi che la domanda della maestra fosse rigettata spiegando che le parole del tema altro non fossero che una reazione a uno stato di disagio.

LA VIE LEGALI
Fallito ogni tentativo di chiarimento e conciliazione tra le aule di scuola l’insegnate ha infine deciso di chiedere risarcimento dei danni personali e professionali subiti stavolta alle aule del tribunale: «Per il sindacato, sempre in prima linea nel tutelare l’immagine e la dignità professionale degli insegnanti anche in quanto pubblici ufficiali Questo pronunciamento rappresenta un’importante vittoria - commenta la coordinatrice provinciale della Gilda degli insegnanti, Michela Gallina - Nonché un rilevante precedente per frenare la deriva di comportamenti aggressivi e denigratori sempre più spesso attuati con superficialità da alcuni genitori ed alunni e portare l’attenzione su una più ampia riflessione rispetto all’importanza del ruolo che la figura del docente invece riveste sotto il profilo educativo e formativo».
 

Ultimo aggiornamento: 20:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci