Irina uccisa dall'ex, aveva 20 anni ed era incinta. La mamma: «Non potrò mai perdonarlo»

Giovedì 26 Novembre 2020 di Elisa Giraud
Irina uccisa dall'ex, aveva 20 anni ed era incinta. La mamma: «Non potrò mai perdonarlo»

CONEGLIANO (TREVISO) - A Irina Bacal, giovanissima vittima di femminicidio, brutalmente uccisa dal suo fidanzato tre anni fa, è stata intitolata la stanza di ascolto protetto all'interno del commissariato di Conegliano. La camera, allestita dall'associazione Soroptimist Club di Conegliano e Vittorio Veneto nell'ambito del progetto Una stanza tutta per sé, è stata arredata per ospitare le vittime di violenze, adulte e minori. «Ringrazio l'associazione e la Polizia per il riconoscimento a mia figlia ha detto Galia Bacal, mamma di Irina Così non sarà dimenticata». Lei di certo non dimenticherà mai quello che è accaduto alla sua bambina e al nipotino che portava in grembo.


LA CRUDELTÀ

Il 19 marzo 2017 Irina è uscita con il suo ragazzo Mihail Savciuc, anche lui non ancora ventenne, per discutere di quella gravidanza inattesa.

Savciuc l'ha prima tramortita colpendola alla testa, poi strangolata ed infine ne ha abbandonato il corpo esanime in un boschetto. Savciuc, reo confesso, è stato condannato a trent'anni di reclusione dalla Corte d'appello di Venezia che ha confermato la sentenza di primo grado del tribunale di Treviso. «Non posso perdonare» ribadisce Galia, la quale sin da subito aveva detto di non poter perdonare l'assassino di Irina, che non ha mostrato segni di pentimento, e la sua famiglia, che non si è mai fatta sentire. «Non ho bisogno di sentire o vedere quella famiglia dice la mamma della giovane vittima Per me non esistono, perché mia figlia non c'è più». Nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il commissariato si è dunque approntato ad accogliere donne e minori che fanno il coraggioso passo di denunciare violenze ed abusi. 


Il nuovo ambiente, accogliente e corredato di giochi, arredi ad hoc e decorazioni dedicate ai più piccoli, verrà utilizzata per l'attività di polizia giudiziaria, interrogatori e denunce nei riguardi delle fasce più deboli. Costituisce un'area dedicata e confortevole e consente di conciliare le esigenze investigative con quelle di tutela dei minori, delle donne e di ogni altro soggetto vittima di maltrattamenti, violenze sessuali o stalking. Lo scopo è trasmettere serenità, garantire la privacy e ricreare ai fini dell'ascolto un ambiente in cui si evita di usare il telefono e la donna possa sentirsi ancora più a suo agio, evitando il rischio della vittimizzazione secondaria. 


SCARPE ROSSE

Anche l'Arma dei carabinieri ha voluto dare segno di presenza nella significativa giornata di ieri, partecipando all'iniziativa delle Scarpe rosse sulla scalinata degli alpini. Inoltre, dall'imbrunire fino alle 21.30, le caserme di Conegliano e Vittorio Veneto sono state illuminate di arancione a sostegno della campagna Orange the World promossa da UN Women, ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile, sostegno condiviso con il Soroptimist club di Conegliano e Vittorio Veneto e il centro antiviolenza di Vittorio Veneto.

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