Suoni di Marca al via: la prima serata è dei Savana Funk

Sabato 16 Luglio 2022 di Federica Baretti
I Savana Funk ospiti del Jova Beach Party apriranno i Suoni di Marca

TREVISO - Da «perfetti sconosciuti a headliner, che soddisfazione». Aldo Betto è raggiante. Il chitarrista vittoriese, frontiline dei Savana Funk che stasera apriranno l’edizione 2022 di Suoni di Marca, è felicissimo di tornare “a casa” e inaugurare il festival. Per l’edizione 2022, dopo le edizioni ridotte causa pandemia, “Suoni” si riappropria delle Mura che da stasera, 16 luglio, al 30 luglio risuoneranno di musica, luci e voci della città. Saranno 15 serate con apertura giornaliera dalle 18 e 32 appuntamenti in totale, ma anche una grande varietà di specialità enogastronomiche nel Percorso del gusto. Preceduti dai veneziani Batistococo, i Savana Funk - trio con base a Bologna e composto da Betto, dal batterista berbero-romagnolo Youssef Ait Bouazza e dal bassista italo-ghanese Blake Franchetto - celebrano la ripartenza dei live in centro: saliranno sul main stage, il palco San Marco, da assoluti protagonisti, dopo aver aperto il mese scorso a Firenze Rocks il live dei Red Hot Chili Peppers e alla vigilia di due nuove date come ospiti di Jovanotti al Beach Party.
Betto, un gran ritorno a Suoni.
«Tornare a suonare a Suoni di Marca da headliner è un cerchio che si chiude, una cosa stupenda: nel 2016 partecipammo da perfetti sconosciuti, in apertura allo spettacolo di Renato Pozzetto, ci fu data una occasione incredibile. Sabato ci torniamo per aprire il festival, per me che sono di Vittorio Veneto è una grande soddisfazione. Non posso che ringraziare ed essere riconoscente nei confronti di chi ci ha dato fiducia fin dall’inizio».
Dal 2016 ad oggi avete dato alle stampe quattro album, suonato con Jovanotti, girato il mondo in tour, siete stati ospiti a Propaganda Live su La7. Con che stato d’animo torna a suonare nella sua provincia?
«Sarà bellissimo, ancora un grazie agli organizzatori per averci invitato. Siamo tornati a suonare in trio, perché il tastierista è in tour con Zucchero. Sarà un concerto in cui proporremo diversi pezzi della nostra discografia, a partire da “Tindouf” del 2021, per arrivare a proporre i pezzi del nuovo disco in uscita a metà ottobre, in particolare il singolo ‘Elephant’ e la traccia che dà il titolo all’album, ‘Ghibli’, il vento del deserto. L’abbiamo suonata in anteprima a Firenze Rocks ed è piaciuta moltissimo. Ci sarà anche un omaggio a James Brown, uno degli eroi del nostro pantheon».
Avete avuto l’onore di suonare prima di una super band come i Red Hot Chili Peppers a Firenze, com’è andata?
«È stata decisamente la cosa più importante fatta quest’estate. Abbiamo suonato davanti a 50mila persone, è stato incredibile, è andata bene, anche oltre le nostre aspettative, dopo il live ho trascorso tre giorni a rispondere alle persone su Instagram».
Fate ancora parte della carovana del Jova beach party?
«Sì, Lorenzo ci ha richiamati, ci ha invitati di nuovo: in agosto parteciperemo a un paio di date nel sud dell’Italia. Con lui siamo sempre in contatto, ha anche ascoltato le anteprime del nuovo disco in uscita in ottobre e gli è piaciuto, ne siamo onorati».
Che disco è “Ghibli”?
«È stato concepito e registrato nell’inverno dell’anno scorso, quando, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, siamo stati parecchio a casa. È un album che riflette uno stato d’animo un po’ frustrato, c’è un po’ più di rabbia, ed è un disco con focus sul trio chitarra, basso e batteria, che ha una valenza simbolica potente.

C’è molto groove, il suono è abrasivo e c’è qualche schitarrata in più rispetto al precedente lavoro».

Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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