SAN BIAGIO - Angelina Marcon è la signora più longeva della Marca. Ieri nella sua casa di Spercenigo ha spento 111 candeline. Un record assoluto per il trevigiano, dove ci sono comunque 227 centenari (82% di sesso femminile). Quando è nata Angelina, il 10 dicembre del 1911, il presidente del Consiglio (del Regno d’Italia) era ancora Giovanni Giolitti.
LE EPOCHE
L’Italia all’epoca era impegnata nella guerra italo-turca contro l’impero Ottomano per il controllo delle regioni della Libia. E il papa era un trevigiano: San Pio X, Giuseppe Sarto da Riese. Nella sua vita, Angelina Marcon ne ha visti passare addirittura dieci. Per non parlare delle difficoltà, dei periodi di carestia e delle epidemie. Tema purtroppo quanto mai attuale. La donna più longeva della Marca nella sua lunga vita ne ha affrontate tre: l’influenza Spagnola, quando aveva poco più di sette anni, poco dopo la fine della Prima guerra mondiale, la Sars nel 2004 e quella dovuta al Covid, non ancora definitivamente alle spalle.
LA FESTA
Ultima di 17 fratelli, Angelina ieri ha festeggiato il nuovo, incredibile traguardo assieme ai figli Lidia, Elda e Loris e al resto della sua famiglia. Davanti alla classica torta ha spento tre candeline: una per ogni cifra dei suoi 111 anni. «E’ ancora forte e presente. Continua a vivere a casa, dove ci prendiamo cura di lei – spiega la figlia Lidia – attualmente è sotto antibiotici a causa dell’influenza. Ma si sta rimettendo: ha una forza davvero incredibile».
L’AMORE
Angelina è nata a San Giacomo di Musestrelle, frazione di Carbonera. Nel 1939, di seguito, si è spostata a Spercenigo, frazione di San Biagio. Si è sposata con Angelo, tenore, organista e corista al teatro comunale di Treviso, conosciuto fin sui banchi di scuola, mancato nel 2006. Il fatidico sì è arrivato nell’anno in cui l’Italia è entrata nella Seconda guerra mondiale. Ed è stato un grande amore coronato non solo dai figli ma anche da 11 nipoti e 22 pronipoti. La sua vita è stata scandita proprio dall’amore per la famiglia e dalle attività quotidiane tra la casa, i figli da crescere, i nipoti da accudire, i lavori nei campi. E, non certo da ultimo, le preghiere. «Sono rivolte alle persone che necessitano dell’aiuto del Signore – ci tiene a sottolineare la 111enne – continuo a pregare per loro». Ieri ha ricevuto anche un mazzo di fiori da Alberto Cappelletto, sindaco di San Biagio, che le ha fatto gli auguri a nome dell’intera comunità. «Siamo orgogliosi di avere nella nostra comunità la cittadina trevigiana più longeva», sottolinea. E solo due giorni fa il primo cittadino aveva fatto gli auguri anche a un’altra centenaria residente sempre a Spercenigo: Ester Buosi, nata a Monastier nel 1922, che proprio il 9 dicembre ha compiuto cent’anni.