Addio alla colonscopia: una telecamera nella pastiglia ed ecco il film dell'intestino

Mercoledì 23 Giugno 2021 di Lucia Russo
ll dottor Alberto Fantin, direttore dell'Unità complessa di gastroenterologia
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CASTELFRANCO - Non più con la sonda, la colonscopia a Castelfranco Veneto si farà ingerendo una pillola. Si tratta di una capsula grande pochi millimetri, l'equivalente di una pastiglia per il mal di testa, che però custodisce al suo interno una microcamera capace di filmare tutto il tragitto dell'intestino fino al colon.

La PillcamCololon2 arriverà entro fine mese nella sede dell'Istituto oncologico veneto del San Giacomo e porterà con sè un cambio di rotta per uno degli esami più temuti ed invasivi: la colonscopia. Questa nuova metodologia, a differenza della precedente, è tutt'altro che invasiva e non costringe più il paziente ad una preparazione fisica particolare. E, in parte, annienta anche il fattore ansia.

LA NOVITA'
«La diagnostica con colonscopia per quanto riguarda lo Iov, è tra le più importanti per la diagnosi di patologie benigne, infiammazioni, o oncologiche - spiega la direttrice generale dello Iov, Patrizia Benini - La colonscopia è un esame che ha sempre un limitato rischio di perforazione della parete intestinale. A questo si aggiunge la paura dei pazienti nell'affrontare l'esame. Il fatto di poter avere uno strumento come una pillola che da' un'immagine completa dell'intestino e abbassa il rischio dell'esame rendendolo anche più accettabile per i pazienti, è importante. Si va verso un approccio personalizzato». L'esame sarà effettuato inizialmente sui pazienti con rischio più elevato nel sottoporsi all'esame endoscopico tradizionale e su coloro che rifiutano la colonscopia, ma ogni singolo caso sarà analizzato dal medico. «La maggior parte dei pazienti presenta disturbi di tipo funzionale spiega il dottor Alberto Fantin, direttore dell'Unità complessa di gastroenterologia In questi casi la colonscopia risulta normale o rileva alterazioni non significativa dal punto di vista clinico. A volte invece bisogna anche ricorrere ad una sedazione e l'esame può comunque avere delle ripercussioni». Rischio che verrebbe praticamente annullato con la pillola.

I BENEFICI
Questa infatti segue il normale decorso di una pastiglia comune assunta via bocca. Viene ingerita, segue l'apparato digerente e arriva al colon trasmettendo le immagini di tutto questo tragitto. Il paziente, oltre ad ingoiare la pillola con un po' d'acqua, indosserà anche un registratore che trasmetterà le immagini ad un apposito computer e delle antenne che saranno fissate con degli adesivi alla cute dell'addome o ad una cintura con elettrodi integrati. Durante l'esame il paziente sarà anche libero di muoversi o di riposare e dopo circa tre ore potrà bere e mangiare normalmente. Alla fine della registrazione, dalle 6 alle 8 ore circa, verrà rimosso il registratore con le annesse antenne e il paziente potrà tornare a casa in maniera autonoma.
 

Ultimo aggiornamento: 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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