Niente cibo ai colombi, il sindaco firma l'ordinanza: multe fino a 500 euro

Mercoledì 9 Febbraio 2022 di Claudia Borsoi
Un'immagine dei piccioni sulle ringhiere di un palazzo in centro a Pieve di Soligo
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PIEVE DI SOLIGO - Vietato dare da mangiare ai “colombi di città”. E obbligo per i proprietari degli immobili nei centri abitati di Pieve, Solighetto e Barbisano che versano in uno stato di abbandono, e in cui i volatili trovano riparo, di chiudere porte, finestre e ogni pertugio, così da impedire la nidificazione dei piccioni. 


IL PROVVEDIMENTO

Firmata ieri, 8 febbraio, dal sindaco Stefano Soldan l’ordinanza “anti-piccioni”. Un provvedimento che segue il piano di contenimento dei colombi varato a fine 2021 dal Comune, piano che entrerà nel vivo nei prossimi mesi con la cattura di circa 400 volatili, facendo così scendere la popolazione dei piccioni nel solo centro storico di Pieve ad una settantina, rispetto ai 504 rilevati con i monitoraggi di ottobre e novembre. Già fra il 2016 e il 2018 il Comune aveva avviato una campagna di allontanamento dei piccioni, catturandone 3.152. Intervento che aveva ridotto la popolazione dei “colombi di città”, poi però ricresciuta a dismisura, tanto che oggi la densità per chilometro quadrato nel centro di Pieve è di 2.100 colombi, mentre la normativa parla di 300-400 colombi per chilometro quadrato. Nell’ordinanza il sindaco evidenzia come «il proliferare dei “colombi di città” può causare, oltre ai danni al patrimonio artistico ed edilizio pubblico-privato, problemi igienico-sanitari derivanti dalla polverizzazione del guano, che può causare la dispersione di germi patogeni causa di un gran numero di malattie, dalla diffusione di polveri allergogene e dalla veicolazione di numerosi ectoparassiti come zecche, acari e pidocchi che, a loro volta, possono portare ad ulteriori pericolose patologie». 


LE SEGNALAZIONI

E anche alla luce delle frequenti segnalazioni di disagi igienico-sanitari causati dal guano formalizzate all’ufficio ambiente dai cittadini, il comune ha deciso agire, riducendo il numero dei colombi. Sono stati presi in considerazione dei sistemi di controllo della popolazione dei piccioni con antifecondativi, impraticabile però a Pieve di Soligo, perché questi volatili vanno a nutrirsi nei luoghi più disparati delle campagne del Quartier del Piave. Da qui il piano di contenimento che però, perché abbia un’efficacia nel tempo, deve andare di pari passo con le buone pratiche messe in atto dalla popolazione. «Siamo favorevoli ad un certo numero di questi volatili nel centro paese, ma questa loro presenza non deve creare fastidi, danni al patrimonio pubblico e privato o problemi igienico-sanitari – ha dichiarato l’assessore all’ambiente Giuseppe Negri –.

Superata una certa soglia, purtroppo, bisogna intervenire. L’introduzione dell’ordinanza speriamo possa farci evitare, in futuro, di ricorrere ad ulteriori piani di contenimento e cattura». 


LE RETI

Oltre al divieto di somministrare o abbandonare cibo ai colombi, il sindaco ha ordinato la chiusura di tutti i possibili accessi a quegli immobili abbandonati in cui i volatili nidificano (ci sono 180 giorni di tempo per ottemperare all’obbligo) ponendo ad esempio sulle aperture “una maglia di rete rigida non inferiore a 6 centimetri” ed ha obbligato i proprietari degli edifici posti nei centri abitati di ripulire i luoghi di nidificazione dei colombi e di installare dei sistemi dissuasori. Per chi non rispetta l’ordinanza sono previste delle sanzioni. Chi viene pizzicato a dare da mangiare ai colombi rischia una multa da 25 a 500 euro, per chi invece non mette in atto le azioni per evitare le nidificazioni negli immobili abbandonati la sanzione va da 80 a 480 euro. In caso di recidiva, la sanzione sarà dell’importo massimo. 

Ultimo aggiornamento: 07:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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